Povero Saviano, incita alla “violenza” contro Musk
Giovanni Sallusti · 21 Gennaio 2025
Cari ascoltatori, se volete capire cos’è l’odio ideologico e cieco, avete un post perfetto: lo ha scritto Roberto Saviano a proposito di Elon Musk, cioè un ominicchio (cit. Leonardo Sciascia) a proposito di un genio. Saviano ha postato l’intervento di Musk alla festa con i sostenitori di Trump per l’insediamento di ieri, dove è nata una surreale polemica sul fatto che avrebbe fatto un saluto fascista, o nazista. Ora, Musk può piacere o meno, ma è bene sapere con chi si ha a che fare: un anarco-capitalista con venature libertarie perfettamente inserito nel pensiero tipicamente americano e anglosassone. È uno che vuole ridurre lo Stato al minimo, tant’è che Trump gli ha dato proprio l’incarico di falciare la burocrazia e i tentacoli dello Stato. Un po’ lontano dall’ideologia fascista che, come diceva Mussolini, si sintetizzava nell’aforisma “tutto nello Stato, nulla al di fuori dello Stato”.
In realtà Musk ha messo la mano sul cuore e ha allungato il braccio come hanno già fatto nei loro comizi anche Barack Obama, Hillary Clinton, Kamala Harris; alla peggio può aver voluto evocare l’impero romano di cui è ammiratore, ma sicuramente non è un nazifascista. E invece sentite che cosa scrive Saviano: “La fine di tutto questo sarà violenta, la sua caduta sarà pari a quella di coloro a cui storicamente si richiama con questo gesto. Cadrà Musk per mano di coloro che ora aizza alimentati dalla stessa violenza che pratica”. Saviano auspica una brutta fine per Elon Musk, in che senso? Che venga ucciso? Che sia appeso per i piedi a Piazzale Loreto? E poi, che violenza pratica Elon Musk?
E ancora: “Prima di cadere però quanto orrore ancora? Quanto durerà l’agonia della democrazia? La fine sua e dei suoi scherani italiani è prevedibile, mentre il percorso dei prossimi anni quello invece è in larga parte imprevedibile; lascia intravedere mostruosità politiche che credevamo di aver sepolto per sempre. Che tu sia maledetto Musk”. L’orrore per Saviano non sono i laogai cinesi, i gulag russi nell’Artico, l’orrenda teocrazia iraniana, il regime stalinista della Corea del Nord: l’orrore è la democrazia americana, perché lì hanno vinto quelli che a Saviano non piacciono. Per lui l’agonia della democrazia è che più di 70 milioni di americani si siano liberamente espressi e abbiano preferito l’agenda Trump-Musk all’agenda di Kamala Harris. E immaginiamo che gli “scherani italiani”, cui augura la medesima fine, siano Giorgia Meloni e Matteo Salvini.
Insomma, siamo in presenza di un completo trattatello sull’odio, che include una componente surreale, come se Saviano fosse a un livello sufficiente da poter davvero polemizzare con Elon Musk. Ovviamente non è così. Saviano è famoso per aver scritto un libro 19 anni fa, “Gomorra”, per il quale, riguardo ad alcune parti, è stato condannato in via definitiva per plagio. Da allora ha vissuto, come avrebbe detto Sciascia, da professionista dell’antimafia o della camorra, vezzeggiato nei salottini e molto solerte a fare la morale alla destra.
Elon Musk è uno che ha inventato Paypal, un metodo nuovo di pagamento ora diffuso in tutto il mondo. Ha inventato SpaceX e ha rivoluzionato la tecnologia satellitare, lanciando i suoi satelliti a 500 chilometri di altezza, mentre finora quelli geostazionari stavano a 36mila. Ha costruito razzi recuperabili, un passo enorme nell’esplorazione spaziale. Ha un programma credibile per andare su Marte e lo sta rispettando, tant’è che Trump lo ha ribadito nel suo discorso di insediamento. Ha comprato un social, l’ex Twitter, e ha riportato il free speech nell’arena virtuale.
Musk agisce in nome di una visione: è un Ulisse, uno che sposta in avanti il limite dell’umano. Saviano è famoso per un libro di 19 anni fa, per cui è stato condannato per plagio. Non c’è bisogno di aggiungere altro.