Quei James Tont di sinistra sbugiardati dalla Procura

· 18 Gennaio 2025


Cari ascoltatori, ancora una volta sono finiti sbugiardati James Tont-Beppe Sala e tutti gli altri James Tont sempre pronti a prendere di mira le forze dell’ordine. Ha infatti subìto un brusco stop la retorica anti-carabinieri che si è scatenata nelle ultime settimane sul caso della morte di Ramy al Corvetto di Milano, un can-can bizzarro perché viene della sinistra al caviale che vive nelle ztl e non si imbatte mai nell’emergenza sicurezza diffusa in altre aree urbane: secondo lor signori le forze dell’ordine devono finire automaticamente sotto inchiesta se mentre fanno il loro dovere compiono un’azione che va al di là del passeggiare.

Solo ieri Sala-Tont, scandalizzato, ci aveva reso edotti che per ben 20 minuti i Carabinieri avevano inseguito di notte lo scooter che aveva violato un posto di blocco e correva a velocità folle contromano, parlandone come fosse stata un’anomalia e non una cosa normale, il loro dovere. E con lui altri: l’ex capo della polizia Franco Gabrielli, attualmente impegnato in politica a sinistra, ha avuto da ridire sulle modalità dell’inseguimento; poi c’è stata Ilaria Salis, ma sappiamo che lei ha un rapporto complesso con la cornice della legalità e il suo rispetto; e l’esponente di Potere al popolo Marta Collot, che a Diritto e Rovescio su Rete4 ha detto chiaramente che i Carabinieri hanno ammazzato Ramy, spingendosi in solitudine oltre il terzo grado di giudizio.

Però poi è accaduto che sono filtrate alcune notizie dalla Procura di Milano che si sta occupando del caso, e si scopre che per i pm l’inseguimento dei Carabinieri sarebbe stato regolare: e, purtroppo per lor signori, la fonte dev’essere considerata insospettabile: proprio loro ci hanno insegnato che qualunque indiscrezione provenga da ambiti giudiziari, soprattutto dalla Procura di Milano, ha lo spessore dogmatico delle bolle papali.

Ebbene, secondo la Procura di Milano “non ci sarebbe stata alcuna violazione di regole, di protocolli o di norme penali nelle modalità dell’inseguimento. L’unica norma cui si fa riferimento per descrivere una dinamica abituale e corretta è l’articolo 55 del Codice di procedura penale, secondo cui la Polizia Giudiziaria deve, anche di propria iniziativa, prendere notizia dei reati, impedire che vengano portati a conseguenze ulteriori, ricercarne gli autori, compiere gli atti necessari per assicurare le fonti di prova, e raccogliere quant’altro possa servire per l’applicazione della legge penale”.

Ora, questa sembra una serie di ovvietà, in un Paese civile. La Procura sta indagando e farà tutte le verifiche del caso, ma al momento ha detto: non solo non ci sono colpevoli, ma ci sono carabinieri che hanno fatto il proprio dovere. Quindi sarebbe il caso che tutti i James Tont che hanno fatto baccano per settimane e hanno emesso (barbaramente) la loro sentenza, si chiedessero: se non possono aprire gli occhi davanti a un reato, inseguirne l’autore e metterlo in condizione di non reiterarlo, per che cosa diavolo esistono le forze dell’ordine?


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