Assediano la Lega: buon segno

· 15 Gennaio 2025


Cari ascoltatori, questa sera dobbiamo porci una domanda che ha a che fare con il buonsenso, precede la tifoseria politica: ma secondo voi un partito in declino o, peggio, irrilevante, può essere oggetto di un’operazione su più fronti di fake news, di un attacco mediatico concentrico? Ovviamente no, bisogna scegliere: o è una cosa o è l’altra. Questa contraddizione è stanata dallo stesso mainstream avversario del governo di centrodestra, che ha messo al centro del dibattito la Lega e Matteo Salvini con una quantità di notizie false.

Innanzi tutto la questione del nuovo Codice della strada, oggetto di una campagna che ha volutamente emarginato il merito del provvedimento. Lo ricordiamo noi, allora: il codice non va a snaturare quanto era già scritto. Non altera i valori limite di alcol consentiti per chi si mette alla guida, va invece a inasprire le sanzioni per i recidivi, ad affinare i test e le modalità di verifica, entrambe misure sacrosante di cui non parla nessuno anche se l’alcol e gli stupefacenti sono la prima fonte di incidenti; e mette finalmente nel mirino l’abuso del telefonino quando si è alla guida, abitudine che mette a rischio l’incolumità altrui.

A dimostrazione che queste modifiche non rappresentano uno sfoggio di neofascismo, ma una banale operazione di buon senso, c’è l’evidenza dei dati a un mese di operatività del nuovo codice: -8,6% di incidenti stradali e -34% di vittime rispetto al mese precedente, sempre fonte Polizia e Carabinieri, che ci auguriamo il mainstream non voglia mettere in discussione (anche se ultimamente spesso e volentieri sono stati un loro bersaglio). Ergo: il caso Codice della strada non esiste, mentre esiste un primo parziale riscontro positivo sui suoi effetti.

Abbiamo poi la questione ferrovie, che imperversa in queste ore sui siti dei giornaloni. È vero che negli ultimi giorni si è verificata una serie di disagi (oddio, non è che prima di questo governo le ferrovie italiane oscillassero tra l’efficienza svizzera e quella giapponese), ma nella narrazione dei compagni manca una cosa cui di solito sono molto affezionati, il contesto. Loro contestualizzano tutto, ma non i treni, perché è funzionale a sostenere la loro polemica contro Salvini e la Lega. Se invece facessero la grazia di contestualizzare, scoprirebbero dati affatto irrilevanti, per esempio l’incremento delle corse: nel 2024 sono aumentate del 2%, 9.000 treni al giorno solo sulla rete RFI.

E soprattutto c’è la questione dei cantieri (erano una delle promesse elettorali del centrodestra): attualmente ne sono aperti 1.200 per manutenzione, per ammodernamento e per implementazione di nuove tecnologie. A volte creano dei disagi, ma sono opere indispensabili cui i governi precedenti non hanno mai messo mano, spesso in nome di un no oscurantista. Pensate che in Germania per analoghe operazioni di ammodernamento dell’infrastruttura il servizio ferroviario lo hanno proprio sospeso…

La notizia più preoccupante è che Ferrovie dello Stato ha presentato un esposto-denuncia alle autorità competenti con questo motivo: “In particolare gli orari in cui si sono verificati alcuni problemi (non può essere un caso che si tratti di quelli più complicati per la circolazione ferroviaria, con ricadute pesanti su tutta la rete), il tipo di guasti e la loro frequenza stanno destando più di qualche interrogativo”. In pratica si ipotizza addirittura un sabotaggio sulla rete. Il segretario della Cgil Maurizio Landini direbbe un atto di rivolta sociale, ma non vogliamo instaurare alcun nesso fra due cose, ovviamente.

Siamo sempre garantisti, quindi aspettiamo di sapere che questa cosa è vera. Ma ciò di cui siamo sicuri è che un partito in difficoltà, addirittura prossimo alla sparizione, come dicono, non occuperebbe il centro degli interessi del mainstream, né le prime pagine dei giornali, né muoverebbe tante pretestuose polemiche. Quindi possiamo stare tranquilli.


Opinione dei lettori

Commenta

La tua email non sarà pubblica. I campi richiesti sono contrassegnati con *




Radio Libertà

Background