Toh, il talebuono non dà la mano alla ministra (donna)
Giovanni Sallusti · 4 Gennaio 2025
Cari ascoltatori, leggiamo dai social del Corriere della Sera il sunto più significativo, nella sua contraddizione concettuale, di una notizia che si trova su tutti i giornali: “La missione europea in Siria e la brutta sorpresa di Al-Jolani: non dà la mano alla ministra tedesca”. In pratica, durante una missione diplomatica dei ministri degli Esteri francese e tedesco in Siria (a riprova che le nazioni, e non Bruxelles, contano in politica internazionale), il leader siriano Al Jolani – ex miliziano, ex terrorista – in impeccabile giacca e cravatta, ha stretto la mano con cordialità a Jean-Noel Barrot, ma platealmente l’ha rifiutata alla sua omologa tedesca Annalena Baerbock, salutandola invece con un accenno di inchino e portando le mani al petto.
La vera sorpresa è che il Corriere consideri una “brutta sorpresa” questo rifiuto, come se non si sapesse che per il nuovo padrone della Siria è prassi non dare la mano a una donna: uno che in curriculum ha la militanza in Al-Qaeda, che è stato braccio destro di al-Zarqawi, uno che ha combattuto da terrorista in quel mondo che ha visto il passaggio da Al-Qaeda all’Isis, uno ricercato dagli americani per terrorismo. Se Al Jolani ha combattuto il sanguinario e filoiraniano regime di Assad, lo ha fatto non in nome delle libertà individuali e della società civile, ma in nome del Corano, di un estremismo islamico di stampo sunnita per conto del quale ha sempre combattuto gli occidentali. Sotto la regia del sultano Erdogan, che vorrebbe restaurare l’impero ottomano, Al Jolani ha radunato le milizie islamiste che erano l’architrave della spallata ad Assad (riuscita con l’appoggio dei curdi di cui non parla nessuno perché essendo uomini liberi tirano meno sulla stampa occidentale).
La caduta di Assad è una buona notizia perché, oltre che un dittatore orrendo, era il principale puntello iraniano in quell’area. Ma Al Jolani non è il “talebuono”, il tagliagole ragionevole, pragmatico, addirittura liberale, come si è letto sui giornaloni. La sua storia è quella, quindi non capiamo in che cosa consista la brutta sorpresa se non ha dato la mano alla ministra tedesca, piuttosto sarebbe una notizia se lo avesse fatto, se avesse riconosciuto a una donna pari dignità. Al Jolani non è un riformista all’occidentale e il problema è solo nostro, quello di non vedere chi abbiamo di fronte: è il solito meccanismo del buonismo intellettuale che fugge dalla realtà, che non vede nemmeno che cosa è successo a Capodanno a Milano e parla di teppistelli, di teste calde che hanno esagerato, non di una scena di sottomissione, quale è stata.
Al Jolani non è cambiato, è l’estremista che è sempre stato, non c’è nessuna notizia, nessuna sorpresa.