Fiamma Nirenstein: basta miagolare sull’Iran, è il nemico

· 4 Gennaio 2025


A “Parlando liberaMente”, la nostra intervista settimanale con i protagonisti dell’attualità, della politica, del giornalismo, Giovanni Sallusti conversa di civiltà occidentale e scacchiere mediorientale con la giornalista e scrittrice Fiamma Nirenstein, editorialista del Giornale e membro del think-tank israeliano Jerusalem Center for Security and Foreign Affairs.

“Il regime iraniano? Siamo di fronte a una presenza malefica sulla scena internazionale, politicamente nazifascista, con un parlamento fasullo. Questo regime ha una prospettiva messianica che, appunto, per definizione esclude tutte le altre possibilità. Gli ayatollah e le guardie della rivoluzione hanno una strategia molto elaborata, di cui fu protagonista Qasem Soleimani, che fortunatamente oggi non è più su questa terra, basata sulla loro fede: gli sciiti credono che un giorno arriverà il Mahdi, un discendente di Maometto che sarà testimone e promotore di uno scontro da cui usciranno vincitrici le forze del bene, ovvero l’Islam sciita, il quale schiaccerà o condurrà a sé tutto il resto del mondo. Non importa a quale prezzo. E lavorano alla fabbricazione di una bomba atomica per questo fine religioso”.

“Questa notte siamo stati svegliati e siamo dovuti correre al rifugio perché gli Houti avevano sparato un missile balistico, di quelli grossi che abbattono i palazzi. Gli Houti stanno a 2.000 chilometri di distanza, non c’entrano nulla con la questione palestinese né con Israele, ma sono una pedina iraniana che, in questi giorni di difficoltà in cui l’Iran ha visto capovolgersi il suo disegno di dominazione, ha ancora armi adeguate ad attaccarci. Non capisco tivù e giornali italiani quando dicono che Israele vuole attaccare l’Iran. No, Israele vuole semplicemente poter vivere”.

“Le donne? Sono codificate come esseri inferiori: valgono in ogni cosa la metà dell’uomo, anche nei processi penali la testimonianza di una donna vale la metà di quella di un uomo; il suo patrimonio non è importante quanto quello di un uomo. Tutto in quel mondo è costruito per disegnare una condizione di inferiorità, per cui se non hai il velo in testa possono picchiarti, torturarti, ammazzarti”.

“Al silenzio assordante da parte dei movimenti di femministe ormai ci siamo abituati. Le donne israeliane sono state a centinaia stuprate, fatte a pezzi, ammazzate. Quando si è venuto a sapere che cosa hanno fatto a quelle che sono state sequestrate da Hamas nessuno ha detto una parola. E io ci tengo moltissimo alla mia storia femminista, ho fondato la prima rivista femminista in Italia che si chiamava Rosa, qualcuno se lo ricorderà, era una bellissima rivista di pensiero al femminile. Tante conquiste sono state fatte, ma il femminismo oggi non ha la forza di riconoscere uno stupro di massa, né la prigionia in cui questa povera ragazza, Cecilia Sala, è stata gettata probabilmente approfittando del fatto che è una donna”.

“Hamas ha ancora 15mila terroristi armati nascosti nelle gallerie, dove non fanno entrare la popolazione perché usano la gente come scudi umani. Lo disse proprio Sinwar: le gallerie servono a noi per fare la guerra e poi la gente deve stare dove è, per far vedere al mondo quanto sono cattivi gli israeliani, quante più persone, muoiono tanto meglio è per noi”.

“Nonostante un pesante dibattito interno, Israele ha introdotto a Gaza centinaia di camion di cibo, medicine, bevande; ma, come si vede in tanti video, quelli di Hamas con le armi in pugno saltavano sui camion, se ne impossessavano, prendevano il cibo, ne facevano mercimonio o arma di ricatto e ne impedivano la distribuzione. I soldati israeliani si muovono con gli avvocati al seguito: prima di compiere una qualsiasi operazione in cui si deve bombardare una casa, controllano se ciò è confacente alle convenzioni internazionali, se c’è una proporzionalità sufficiente rispetto al pericolo che ne proviene. E Hamas nasconde i lanciamissili e le munizioni nelle camere dei bambini. O negli ospedali, sotto i quali ci sono le gallerie”.

“Quello che Israele sta facendo in questa disperata guerra di difesa è un’operazione per cui tutto il mondo dovrebbe inginocchiarsi e ringraziarlo, perché lo sta liberando da armi terribili. In Libano ha scoperto un sistema di gallerie uguali a quelle di Hamas, in cui erano state accatastati decine di migliaia di missili e armi varie. In Siria ha distrutto le fabbriche che ancora seguitavano a produrre i gasi usati da Assad per uccidere la popolazione. Ora si è venuto a sapere che la distruzione di una fabbrica di missili, a settembre, è stata opera dell’esercito israeliano: con gli stivali sul terreno, nottetempo, con gli elicotteri. Tutta questa bonifica dalle armi chi la fa? La fa solo Israele. L’Italia, la Francia, la Germania chiacchierano di pace, ma la pace si raggiunge così, distruggendo le armi di chi cerca di uccidere gli innocenti”.

“Gli accordi di Abramo li considero l’unico marchingegno che può garantire una pace duratura al Medio Oriente. E l’Arabia Saudita ha fatto molti cambiamenti, ha cambiato le sue leggi, il suo modo di fare, il suo rapporto con le donne. C’è ancora del lavoro da fare, ma si può capire. Era il primo finanziatore del terrorismo e delle scuole madrasse in Europa e adesso hanno completamente cambiato strada: non è una strada facile ma ho fiducia che ce la possano fare”.

“Quanto a noi, dobbiamo smettere di dormire nell’identificare i nemici e gli amici, dobbiamo avere più coraggio, smettere di miagolare quando si parla di Iran, e anche di fronte alla Russia: è molto minacciosa e si è comportata da alleato di Teheran. Israele è molto prudente su questo punto, ovviamente, perché ha avuto Putin affacciato sulle alture del Golan fino a ieri, quindi non era una situazione facile. Ma Putin subito dopo il 7 ottobre ha incontrato quelli di Hamas, ha incontrato l’Iran”.

“Erdogan non si leva dalla testa che la Turchia è stata un impero durato sei secoli. Continua a combattere i curdi e cerca un’alleanza con Al Jolani in Siria perché vorrebbe prendere il posto della Russia. E questo perché la Siria è l’autostrada che porta a Israele, e lui odia Israele. La sua presenza è molto problematica”.

“L’atteggiamento di Donald Trump è molto lucido, soprattutto se si pensa a quello che ha fatto nel passato. Mettere in atto i suoi propositi in maniera sempre rispettosa delle libertà, della legge, sarà nelle mani sue e degli uomini che lavoreranno insieme con lui, che peraltro a me sembrano brave persone, anche se grande parte della stampa italiana cerca di distruggerne la credibilità. Il fatto è che tutto ciò che non è di sinistra viene immediatamente criminalizzato. Un pensiero non di sinistra non ha legittimità, una politica non di sinistra non ha legittimità. Il lavoro culturale della sinistra fatto ai tempi dell’Unione Sovietica è stato gigantesco e ha avuto un successo strepitoso: hanno occupato le università, le case editrici, le televisioni, e oggi vediamo in queste istituzioni sventolare il vessillo dell’antisemitismo, dell’espulsione di Israele dalle aule universitarie, dai convegni dei medici, dai festival canori, dai teatri, dalla musica”.


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