E ora rilanciare contro l’immigrazione clandestina

· 23 Dicembre 2024


Cari ascoltatori, l’assoluzione di Matteo Salvini perché il fatto non sussiste è anche una vittoria politica, perché Open Arms è stato un processo politico a una linea politica sull’immigrazione. Questa premessa è utile per inquadrare quello che su giornaloni, siti e anche qualche quotidiano di centrodestra oggi è definito “romanzo Viminale”, il nuovo teorema secondo il quale una crepa nel governo si aprirebbe sul Ministero degli Interni, perché Salvini vorrebbe tornare a tutti i costi lì.

Le anime belle sono meravigliose: per loro il governo doveva cadere o involversi sulla manovra e non sta avvenendo, cadere o avere un problema a causa della condanna Open Arms e la condanna non c’è stata, per cui adesso si inventano questo nuovo fronte di tensione tra Salvini e Giorgia Meloni. Ovviamente non è verosimile che possa verificarsi uno scontro così masochista, mentre più verosimile e auspicabile che della sentenza si traggano delle conseguenze politiche. Salvini ha detto: “Sicuramente occuparsi della sicurezza di milioni di italiani è qualcosa di bello cui tutti non potrebbero che ambire e se qualcuno in passato poteva dire ‘Salvini non può andare agli Interni perché c’è un processo in corso sulla sua condotta da ministro’, adesso questo alibi non c’è più. in questo momento sto bene dove sto”. Cioè al Mit, dove peraltro ha una serie di progetti in itinere, tra cui il ponte sullo stretto di Messina.

Va detto anche che, al di là delle caselle e dei destini personali, Matteo Salvini è stato il ministro dell’Interno più performante nel contrasto al traffico degli esseri umani e nella difesa dei confini nazionali; di conseguenza la sentenza Open Arms dovrebbe aver cancellato qualunque ritrosia sul portare fino in fondo una linea coerente sull’immigrazione, così come è una buona notizia, come ha detto la premier, che la Cassazione abbia sostanzialmente dato ragione al modello Albania, anch’esso boicottato da una magistratura ideologizzata.

Ma la politica italiana sull’immigrazione, che ha fra l’altro riscontrato l’interesse di molti leader in Europa anche di centro-sinistra, va rinforzata, il modello Albania non basta. La sentenza Open Arms dice che si possono tutelare i confini e chiudere i porti quando lo si ritiene, che si può non subire il ricatto falsamente umanitario delle Ong e della grancassa mediatica. Ora si tratta di rilanciare con un vero capovolgimento di ottica (anche per evitare di vedere camion che si lanciano sui mercatini di Natale), e di farlo anche con la riforma della giustizia, perché quella sentenza dice chiaramente che avevamo, abbiamo e – se saremo coerenti – avremo ragione.


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