Palazzeschi, Sgarbi, Eliade: ecco i vostri libri di Natale

· 15 Dicembre 2024


Archiviato il disastro della kermesse “Più libri più liberi”, di cui abbiamo parlato nella scorsa puntata, entriamo nella settimana prenataliza, ed ecco la nostra rassegna di libri da regalare (e leggere) scelti fra le nuove uscite: la presenta Alessandro Gnocchi nella nuova puntata della rubrica “Alta tiratura”. Fra i titoli, segnaliamo Vittorio Sgarbi, in libreria con “Natività. Madre e figlio nell’arte” (La Nave di Teseo, 372 pagine, 24 euro), con bellissime tavole e illustrazioni commentate come sempre felicemente e in tono divulgativo (perché in realtà attinge a un’altissima cultura) da Sgarbi. Al centro c’è la donna e il suo corpo, la figura della madre (in barba alle polemiche sul patriarcato come effetto nefasto del Cristianesimo): da Antonello da Messina ad Antonio da Negroponte, ad Ambrogio Lorenzetti: solo l’arte, forse, può raccontare che cosa significhi essere madre. E il romanzo non è l’unico linguaggio per raccontare…

Un’altra proposta è la raccolta delle poesie del grande scrittore toscano Aldo Palazzeschi  (Mondadori, 392 pagine, 19 euro). Palazzeschi è, tra gli scrittori italiani, quello che probabilmente si segnala per il più grande senso del umorismo: futurista ma non solo, è stato un maestro nell’arte della canzone, della canzonetta e nell’uso della rima: un autore amabilissimo, divertente e con una carica trasgressiva che in queste poesie si può ricondurre alla sfera erotico-sentimentale e alla volontà di svecchiare la cultura italiana. 

È appena uscito il secondo volume dei Racconti fantastici di Mircea Eliade (Castelvecchi, 780 pagine, 35 euro). Qui troviamo lo scrittore rumeno espatriato in Francia in un ambito non usuale, perché siamo di fronte a uno dei più grandi antropologi e studiosi delle religioni: la sua specialità era spiegare i miti, i riti sacri delle popolazioni nel mondo, e la sua caratteristica più importante è stata la capacità di trovare una radice comune a tutti i tipi di fede. E anche i suoi racconti si nutrono di questa visione culturale.

Destinato probabilmente a diventare un best seller è il thriller “Conclave” di Robert Harris (Mondadori, 266 pagine, 14 euro). Harris è famosissimo per i suoi romanzi ambientati quasi sempre nel mondo della politica. È stato lo spin doctor e lo scrittore di grandi personaggi, per esempio Tony Blair, e quindi conosce molto bene i meccanismi del potere. “Conclave” non ha azione: è una vera e propria “battaglia di parole” durante le 72 ore in cui deve essere stabilito chi sarà il nuovo Papa. Il romanzo di Harris più famoso è “Fatherland”, in cui immagina che i nazisti abbiano vinto la guerra, su cui è basata una serie tv in arrivo, molto attesa. “Conclave”, scritto nel 2016, diventerà anche un film diretto da Roman Polanski, che aveva già portato sullo schermo il suo “L’ufficiale e la spia”.


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