Delirio dei sindacati: in Italia si sciopera troppo poco
Giovanni Sallusti · 13 Dicembre 2024
Cari ascoltatori, andate fare un giro su sito dell’Unione sindacale di base, quella galassia di sigle, se possibile, anche più antagoniste di Landini, la quale oggi guida la serrata selvaggia di 24 ore che per l’ennesima volta blocca il Paese e crea danno a tutti gli italiani. È istruttivo perché chiarisce l’orizzonte di riferimento del sindacato italiano, le sue coordinate culturali, la sua interpretazione della realtà: che però non è la realtà in cui viviamo.
Ecco qualche estratto di un editoriale in home page. Il titolo è “Nuovo attacco al diritto di sciopero, Salvini va fermato”. In che senso va fermato? Questa e la chiamata alla rivolta sociale landiniana sono forse le parole d’ordine storiche del sindacato italiano, che quando la violenza politica incendiò l’Italia seppe tenerla a bada e prendere le distanze? Evidentemente no.
Continuiamo: “L’attacco al diritto di sciopero di Salvini non si limita a ridurre lo sciopero generale indetto da Usb per il 13 dicembre. Con nuove dichiarazioni, Salvini ora propone di rivedere la legge sul diritto di sciopero”. Qui si gioca con le parole: il diritto di sciopero costituzionale è sacrosanto, la proposta di Salvini è di rivedere le modalità in cui si articola nel 2024, che sono anacronistiche e non sono un sacro graal.
E ancora: “L’attacco non può essere sottovalutato. Assieme al ddl 1660, in discussione in queste settimane nei due rami del Parlamento, che prevede nuovi reati ed un generale inasprimento delle pene per chi protesta, questa ipotesi di rimettere mano alla legge in modo ancora più restrittivo, si configura come una autentica svolta autoritaria”. Qui si parla del Ddl sicurezza, il quale non punisce chi protesta, altrimenti saremmo in Iran, in Russia, in Cina, ma chi blocca le strade per ore, chi nega agli altri cittadini il diritto alla mobilità, o alla cura, perché ricordiamo che le proteste folli che hanno sequestrato le arterie di Milano hanno impedito l’accesso ad alcuni ospedali. Quindi si tratta di tutelare i diritti degli altri, che però i sindacalisti non prendono mai in considerazione. Quanto alla svolta autoritaria, è un sempreverde che sotto Natale fa sempre comodo, e aiuta a monopolizzare i titoli dei giornaloni per qualche giorno.
Il veleno, poi, lo troviamo nella coda dell’articolo, ideologico e scollato dalla realtà: “Certo che bisognerebbe mettere mano alla legge 146 del 1990, ma in una direzione esattamente contraria a quella che dice Salvini! Questa legge impedisce che gli scioperi possano protrarsi oltre le 24 ore e obbliga ad una procedura tortuosa e complessa per tornare a proclamare nuove agitazioni”.
Cioè, vorrebbero scioperare ancora di più, oltre le 24 ore, e quindi negare i diritti a tutti e bloccare tutto ancora di più: e in un Paese in cui c’è uno sciopero dei trasporti a settimana, fra l’altro sempre di venerdì, sono già un migliaio in due anni, da quando si è insediato il governo di centrodestra. E come farebbero a esistere questi numeri, se la procedura fosse ”complessa e tortuosa”?
Questo è un vero salto di dimensione: non valgono più la logica, le esigenze concrete delle vostre giornate, siamo finiti all’interno di una bolla allucinata in cui si può sostenere perfino che in Italia si sciopera troppo poco, che scioperare è troppo difficile e che bisognerebbe bloccare il Paese per più di 24 ore. Questo sindacato non è solo anacronistico, è proprio delirante.