La truffa degli intelligentoni: la Jihad moderata
Giovanni Sallusti · 11 Dicembre 2024
Cari ascoltatori, il nuovo tormentone che piace alla gente che piace è la jihad moderata: imperversa sui giornaloni, nei dibattitoni tra intellettualoni, e Repubblica come sempre eccelle, anzi, esprime punte di genio: negli ultimi giorni ci ha rifilato lo jihadista moderato, lo jihadista pragmatico, lo jihadista liberista, incenerendo in un luminoso falò il principio di non contraddizione.
Ma al di là di Repubblica, c’è un clima generale che ci vuol vendere come democristiani-nipoti-di-Dossetti gli estremisti jihadisti sunniti che hanno in pugno Damasco e che hanno guidato il fronte della ribellione in una parte rilevante della Siria (non in tutta, perché il 40 per cento è ancora in mano curda, per fortuna). Insomma costoro sarebbero diventati improvvisamente gente con cui si può ragionare, dei moderati: si infioccano ritratti di Al Jolani, il leader della ribellione, che ormai fa tutt’uno con l’aggettivo pragmatico. In effetti passò pragmaticamente da Al Quaeda all’Isis, e immaginiamo abbia conservato questo bagaglio di moderazione anche adesso che ha in mano la Siria.
Ma il capolavoro è lo jihadista liberista: Al Bashir, il primo ministro nominato personalmente da Al Jolani, che secondo gli intelligentoni sarebbe un fan pazzesco dell’economia di mercato, una sorta di Reagan del Medio Oriente. Con il piccolo particolare che adatta le regole del mercato a quelle della sharia, ma sono dettagli.
In questo clima pazzotico consigliamo a tutti di leggere l’intervista a Michel Houellebecq pubblicata oggi sul Corriere della Sera, uno dei più grandi scrittori viventi, autore di “Sottomissione”, libro nato come distopia e oggi purtroppo cronaca quotidiana. L’occasione dell’intervista è il decennale della strage di Charlie Hebdo, operata da islamisti, poco moderati ma certamente molto pragmatici nell’eseguire i loro piani.
Houellebecq dice che la situazione è peggiorata, che l’Occidente non dà segno di ridestarsi dal suicidio culturale; e che anzi incentiva, incoraggia l’opa dell’Islam e dell’islamismo sul mondo. Leggere Houellebecq oggi, mentre ci vendono la fola della jihad moderata è, temiamo, la fotografia più aggiornata dei nostri tempi.