Che coraggio, l’Anm: calpesta di nuovo Tortora
Giovanni Sallusti · 11 Dicembre 2024
Cari ascoltatori, sembra che i 42 anni trascorsi dall’arresto di Enzo Tortora, il più barbaro e incivile caso malagiustizia nella storia della Repubblica, siano passati invano, se il leader istituzionale della magistratura italiana ne calpesta la memoria. Ieri Giuseppe Santalucia, presidente dell’Associazione nazionale magistrati, è stato sentito alla Camera sulla proposta di istituire la Giornata in memoria delle vittime di errori giudiziari.
In un Paese che ha una giornata per tutto e una giustizia tutt’altro che infallibile, una data in memoria delle vittime di errori giudiziari non ci pare una bestemmia, e tra i partiti che la sostengono più convintamente c’è la Lega, il cui leader peraltro tra pochi giorni rischia una condanna a sei anni per aver condotto una certa politica migratoria (sei anni non li danno neanche agli stupratori).
Santalucia ha detto che trova inopportuno istituire questa giornata perché rischia di generare sfiducia verso la magistratura. Chi fa il magistrato a quanto pare non è sottoponibile al vaglio della critica, per cui la sua categoria professionale, già assai privilegiata, dovrebbe essere oggetto di un cieco atto di fede. I magistrati quindi vanno tutelati a monte: in un Paese in cui si può avere sfiducia verso chiunque, non parliamo della politica ormai ampiamente sputtanata (anche grazie a una certa cultura giustizialista), non si può nutrire alcun dubbio sul sistema della giustizia.
Peggio ancora, Santalucia ha detto che non trova neanche tanto utile che si crei una sensibilità diffusa su questo tema. Ora. è un discorso da oligarchia teorizzare che non sia cosa per il popolo, che non sia da condividere, che non si debbano mischiare gli ottimati in toga con la plebaglia. Ecco perché viene calpestata la memoria di Enzo Tortora: la giornata proposta dovrebbe essere il 17 giugno, anniversario dell’arresto del conduttore, il 17 giugno 1983. Ricordate? Venne portato via dai Carabinieri in manette davanti a tutti, trattamento riservato a malapena ai mafiosi, fu oggetto di accuse grottesche come associazione camorristica e traffico di droga; e solo dopo un lungo calvario giudiziario venne dimostrato che era del tutto innocente, e purtroppo fuori tempo massimo.
Ecco perché perché diciamo che Santalucia ha calpestato la sua memoria: non solo per gli argomenti con cui si oppone all’istituzione di questa giornata, ma perché dimentica che i magistrati responsabili del calvario giudiziario, civile e umano di Enzo Tortora non sono mai stati chiamati a rispondere per i loro errori enormi, anzi hanno fatto carriera. Allora caro Santalucia, non c’è forse un problema di giustizia radicato nella storia di questo Paese? Non sarà invece il caso di incoraggiarla, una sensibilità diffusa?