“Italia piena di fascisti”: le cazzate di Cazzullo

· 6 Dicembre 2024


Cari ascoltatori, mentre sul treno per arrivare in radio provavo a districarmi nel notiziario del mattino tra le novità della manovra, il decreto fiscale, il caos politico francese, mi è caduto l’occhio su una perla: l’ospitata di Aldo Cazzullo ieri sera a Piazza Pulita. Aldo Cazzullo è una grande firma del Corriere della Sera e gran visir del moderatismo sabaudo, insomma di un finto terzismo che mazzuola sempre a destra. Ieri sera, davanti a Corrado Formigli come sempre adorante, Cazzullo ci ha regalato una serie di cazzullate, da ora diremo cazzate.

Ecco qui: “Mi sono reso conto, tra l’altro scrivendo un libro su Mussolini, proprio nei giorni in cui la Meloni diventava padrona d’Italia…”, ma padrona di che? La Meloni e il centrodestra sono stati votati dalla maggioranza degli italiani in quel rito della democrazia, non del fascismo, che si chiama libere elezioni. Niente, per Cazzullo delle libere elezioni vinte dal centrodestra sono la stessa cosa di una marcia su Roma. Ma la sua riflessione è appena cominciata: “E poi mi sono reso conto di questo anche portando in giro uno spettacolo teatrale sul tema con Moni Ovadia: l’Italia è ancora piena di fascisti”.

Cazzullo, nel 2024, non parla di sacche, e nemmeno di una sottovalutazione della storia del regime: sarebbe contestabile, ma almeno rimanendo sulla Terra. Però Cazzullo si trova su Marte: “Ce ne sono veramente tantissimi”, insiste, quindi immaginiamo non ci dorma la notte. Poi deve essersi accorto dell’enormità e ha corretto il tiro per non abdicare del tutto alla credibilità: “Non è che vanno in giro con l’olio di ricino ovviamente, ma insomma la pensano così, non condannano il regime”. Ora, non sappiamo chi si impegni a condannare il regime fascista in ogni giorno della sua vita quotidiana, magari si può detestare il fascismo senza dirlo di continuo.

Dopo tutte queste belle uscite, Cazzullo ha messo il fascismo, che egli vede dappertutto, in relazione col nazionalismo, che ha definito come “un egoismo di massa”. Altra cazzata: lo Stato nazione è quell’aggeggio storico all’interno del quale sono nati la democrazia costituzionale e il liberalismo moderno, non altrove. Inutile, Cazzullo non si ferma più: “È il nuovo fascismo e accade oggi perché è una richiesta di protezione di fronte al capitalismo globale che frantuma i diritti e il lavoro”. Peccato che la democrazia liberale capitalista sia l’unico modello, per quanto imperfetto, che ha ampliato i diritti, che ha permesso l’ascensore sociale ai lavoratori.

Insomma, a essere generosi, quella di Cazzullo è un’allucinazione spacciata per tesi giornalistica e storica, con in più Formigli che annuisce entusiasta. Se dunque il fascismo è ovunque, se il capitalismo e la democrazia liberale sono il male, che cosa rimane? Il comunismo? Perché criticare e togliere è facile, ma poi bisogna fare una scelta sui modelli. Ma ci stiamo già spingendo troppo oltre: Cazzullo è bloccato sull’Italia piena di fascisti perché le elezioni sono state vinte dal centrodestra, cioè su una cazzata sesquipedale.


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