Il Texas porta in tribunale il cartello green

· 6 Dicembre 2024


Ospite della rubrica “Auto da fé”, in cui si discute di temi di attualità, di economia e di geopolitica, oggi discute con Giulio Cainarca il professor Fabrizio Pezzani, già docente di materie economiche e amministrative all’Università di Parma e all’Università Bocconi di Milano.

Pezzani mette in luce un fatto che la cronaca al di qua dell’oceano non ha mai sottolineato: Il procuratore del Texas Ken Paxton (e con lui altri 11 Stati) ha portato in giudizio tre grandi fondi, BlackRock, Vanguard e State Street, che nella disattenzione generale penetrano silenziosamente nei gangli vitali dei Paesi. Per esempio, i fondi BlackRock e Vanguard insieme hanno il 15-18% di Unicredit, il 15-17% di Intesa, hanno il 7-8% della Popolare di Milano, sono i primi azionisti di Crédit Agricole.

Il procuratore del Texas ha deciso questa azione perché i tre fondi hanno assunto lentamente delle posizioni dominanti nelle società del settore minerario, formando una sorta di cartello monopolistico; e perché hanno influenzato le tantissime aziende da loro partecipate ad aderire a obiettivi di transizione climatica (legati a iniziative come Climate Action 100, Net Zero) che comportano un aumento dei costi energetici per i cittadini comuni e i consumatori.

È stata un’operazione di tipo manipolativo e finanziario. BlackRock aveva comunicato tramite il suo Ceo, Larry Fink, che avrebbe favorito le imprese che operavano nel green, perché il green è diventato un business. Che però danneggia i consumatori, con le auto elettriche e a causa di una Commissione Europea che ha obbedito a queste direttive.

 


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