L’autonomia fa bene al debito
Giuliano Zulin · 3 Dicembre 2024
Nella puntata di questa settimana della nostra rubrica “Regioniamoci sopra”, che si occupa dei temi legati all’autonomia differenziata, Giuliano Zulin analizza alcuni numeri del debito pubblico, confrontando l’andamento di quello statale con quello delle Regioni.
Una ricerca della confederazione nazionale di imprese Unimpresa spiega che lo Stato italiano ha visto un aumento del debito pubblico di 228 miliardi tra settembre 2022 e settembre 2024. Certamente ha avuto un ruolo anche l’aumento dei tassi, a causa del quale gli interessi che lo Stato paga a chi compra i suoi titoli, cioè il debito, sono ovviamente aumentati.
Ma l’altra faccia della medaglia è che il buco degli enti locali, sempre tra settembre 2022 e settembre 2024, è calato di 7,1 miliardi, da 117 miliardi a 110, con un risparmio mensile di circa 300 milioni. I risultati delle Regioni spiccano: il deficit di bilancio da 39,38 miliardi nel settembre 2022 è sceso di 2,12 miliardi, -5,4%, arrivando a 37,25 miliardi. Il risparmio mensile è di 88 milioni, dice lo studio: non sono tanti, ma rappresentano un indicatore. Anche nelle Province il debito è sceso di 343 milioni, dai 5,3 miliardi del 2022. Anche i Comuni hanno avuto un andamento positivo: il debito è diminuito del 6,6%, da 33,04 miliardi a 30,88 miliardi, con una riduzione di 90 milioni al mese. Complessivamente, gli enti locali hanno visto ridurre il proprio debito di 7,1 miliardi, cioè -6,1%, passando da 117 miliardi a 110: un risparmio mensile di circa 300 milioni.
Le conclusioni di Giovanna Ferrara, presidente di Unimpresa: “L’autonomia differenziata, purché gestita con cautela, non va demonizzata, è un’opportunità. La riforma del governo di Giorgia Meloni che scommette sul decentramento amministrativo può produrre vantaggi”.