Perché i collezionisti di libri ce l’hanno con Fabio Fazio

Questa settimana in “Alta tiratura” Alessandro Gnocchi, mentre ci parla di libri e di altre questioni (per esempio l’affaire Chiara Valerio-Leonardo Caffo), ci racconta anche un aneddoto. Tutto parte dalla comunità di collezionisti di libri, che in Italia non è molto estesa ma è molto esperta sia di titoli sia di prezzi: stiamo parlando di libri rari – quelli antichi sono di un’altra parrocchia – tipo classici del Novecento, prime edizioni o edizioni particolari, o firmate, o con la dedica.

Ebbene, uno dei maggiori collezionisti italiani in questo settore è Fabio Fazio, che viene spesso preso in giro perché, avendo egli una grande disponibilità economica, paga senza batter ciglio le cifre che gli vengono proposte, senza trattare né confrontare i prezzi. Il problema è che questo fatto, dicono i collezionisti, finisce con il rovinare il mercato a tutti; peggio ancora, Fazio si rifornisce dal libraio che probabilmente è il migliore in Italia (non facciamo nomi), quindi quello di riferimento. Ora, Fazio può permettersi quel che vuole, i piccoli collezionisti invece no: quindi Gnocchi (che è uno di loro) lancia un appello: “Ci piacerebbe che Fazio tirasse un po’ sul prezzo, così aiuterebbe a non far lievitare il mercato. È già successo in passato, sembra strano ma basta una sola persona a muovere i prezzi al di sopra del reale valore dell’oggetto, perché quello dei collezionisti è un mondo piccolo”.

Tra l’altro Fabio Fazio sta diventando anche una specie di piccolo editore: ha avuto l’idea di associare i cioccolatini tipici di Savona, che erano in crisi, a un’iniziativa editoriale. Ha rilevato la storica azienda di cioccolato Lavoratti di Varazze e ora i dolciumi verranno prodotti con forme e scatole che avranno l’estetica dei libri. E con l’appoggio della libreria Pontremoli, usciranno dei titoli in formato e fattura ispirati a quelli di Arrigo Bugiani negli anni Sessanta. Probabilmente anche questi a livello di libro da collezionare…