Conte diventa un capocorrente del Pd. Sai che vittoria
Giovanni Sallusti · 25 Novembre 2024
Cari ascoltatori, un movimento nato in farsa non poteva che finire in farsa, e probabilmente il primo a esserne sempre stato conscio è il fondatore Beppe Grillo, un artista, un genio della farsa. Come saprete, questo è stato il weekend del golpe finale, del parricidio: il movimento, ridotto a claque dell’avvocato del popolo Giuseppe Conte, ha sfrattato Grillo, ne ha cancellato il ruolo di garante “elevato”, così diceva di se stesso, con il voto del 63%, dei partecipanti a questa “assemblea ricostituente” chiamata Nova; è stato eliminato il vincolo di due mandati, una delle supercazzole anticasta meglio riuscite di Grillo e Conte ha dichiarato che il M5s ora si colloca stabilmente tra i progressisti indipendenti, nuova supercazzola dell’avvocato di Volturara Appula.
Che cosa vuol dire, esattamente? Vuol dire che Conte ha fatto carriera ed è diventato un capo corrente del Pd. E vuol dire che il movimento, degrillizzato, ha chiuso con le origini, quella sorta di scherzo comico-situazionista che intorno al vaffa creò davvero un movimento che prese il 30% dei voti, coagulando gli istinti più impolitici che c’erano in giro, il giustizialismo manettaro, l’invidia sociale, quel sentimento anticasta che poi, alla prova dei fatti, si dimostrò più casta della casta. Una enorme farsa gestita da un genio della farsa.
Di tutto questo è rimasta una sorta di correntina interna alla sinistra, benedetta da Conte: i pesi elettorali alle ultime elezioni hanno certificato una distanza impietosa fra Pd e M5s, ma lui è felice perché ha la medaglietta ed è uno dei tanti capetti-correnti che siedono al tavolo dei progressisti. Si fregia anche del termine indipendente perché il suo gioco sarà cercare di resuscitare posizioni di sinistra-sinistra: ospite dell’assemblea è stata Sahra Wagenknecht , la leader del partito rossobruno tedesco Bsw, che ha posizioni di estrema sinistra condite con una dura retorica anti-Nato, anti-Occidente, anti-Stati Uniti.
Dal palco Conte ha ribadito che il governo Netanyahu è un governo criminale, ha replicato le parole d’ordine ecologiste nella versione più ideologica e apocalittica: puntando a sinistra, da ora l’avvocato sarà in concorrenza con il duo Totò e Peppino, cioè Bonelli e Fratoianni.
I giornaloni di questa mattina hanno registrato tutto questo e il dato finale: che Conte ha vinto, è diventato quello che in fondo ha sempre voluto essere, un elettore di sinistra, un capocorrente del Pd, e il suo partitino una specie di rifondazione comunista, ma priva di idee e farcita di retoriche stantie e politicamente pericolose D’altronde Conte è quello che teorizzava l’equidistanza tra gli Stati Uniti e la Cina. Insomma, un movimento nato come uno strano scherzo politico finisce con uno altro strano scherzo politico, all’estrema sinistra, cioè fuori tempo massimo.