Ricolfi: tutte le fregature del “follemente corretto”
Giulio Cainarca · 21 Novembre 2024
L’appuntamento di questa settimana della rubrica “Auto da fé”, in cui si discutono di temi di attualità, di economia e di geopolitica, Giulio Cainarca conversa con il sociologo Luca Ricolfi, partendo dal suo ultimo libro: “Il follemente corretto. L’inclusione che esclude e l’ascesa della nuova élite” (La nave di Teseo, 336 pagine, 19 euro).
Che cosa vuol dire “essere TAB”, cioè “Temporarily Able-Bodied”, ossia “temporaneamente equipaggiato con un corpo abile”? Come funziona il FC, il Follemente Corretto? Il follemente corretto, scrive Ricolfi, ha fatto “perdere ogni senso delle proporzioni, ogni capacità di distinguere i grandi problemi sociali da quelli decisamente minori, o largamente soggettivi, o artificialmente amplificati”.
Che conseguenze sociali e politiche ne derivano? Sempre nella Nota al lettore, Ricolfi scrive: “Si è enormemente ampliata la distanza fra i ceti istruiti, ipersensibili alle questioni di linguaggio e alle battaglie per i diritti civili, e i ceti popolari, spesso tuttora deprivati dei più elementari diritti sociali… bollati come “la pancia del Paese”: il sogno dell’inclusione si è capovolto nel suo contrario, aprendo la via ai più inattesi, indesiderati, e indesiderabili processi di esclusione”: chi paga il conto di questo nuovo elitarismo?
“TAB significa essere temporaneamente equipaggiati con un corpo abile, invece di dire “normali”. Chi è vittima del politicamente corretto nella sua versione folle, quella di cui parlo nel mio libro, preferisce usare questo demenziale acronimo per non dover dire normale. Quindi l’idea è che sì, ci sono persone disabili, ma le chiamiamo “con una disabilità”, come se fosse una dote. E poi vogliamo ricordare a tutti coloro che sono sani, stanno bene, sono normali, che lo sono temporaneamente, perché può sempre succederti un incidente. Quindi non è che tu sei abile e gli altri non sono abili, tu sei temporaneamente equipaggiato con un corpo abile”.
“Un professore italiano che si occupa di biologia evoluzionistica pubblica un libro in inglese. La sua casa editrice americana gli scrive che ci sono solo due parole da cambiare, cieco e nano. Che però comparivano nella frase “l’evoluzione è cieca”, cioè l’evoluzione della specie non segue un piano ma avviene per selezione naturale, e nella tale isoletta “esiste l’elefante nano”. Abbiamo fatto un salto di demenza. Questo è il follemente corretto”.
“Le conseguenze sono molte. La prima è è un aumento della frattura fra ceti alti e ceti bassi. Perché se in questo meccanismo sofisticato è necessario usare correttamente le parole italiane e anche inglesi, se una persona per essere accettata nelle cerchie che contano deve maneggiare tutto questo armamentario, i ceti popolari non hanno nessuna possibilità di accesso, quindi la conseguenza macrosociale del follemente corretto è aumentare il senso di superiorità culturale dei ceti alti rispetto ai ceti bassi”.
“Le donne sono la vittima principale del follemente corretto, in particolare a conseguenza del cosiddetto self-id, l’autocertificazione di genere, che è già i vigore in Spagna e in Germania: uno può cambiare sesso semplicemente andando all’anagrafe. Così un uomo può essere esentato dalla chiamata alle armi, o entrare nelle quote rosa. Ci sono detenuti maschi che si sono dichiarati donna e sono stati trasferiti nell’ala femminile. Con conseguenze sulla sicurezza delle donne. Per le atlete, oltre ai casi visti alle Olimpiadi, c’è stato per esempio il caso di Valentina Petrillo, che è biologicamente maschio ma si è qualificato fra le donne alle paralimpiadi, causando l’esclusione di una para-atleta spagnola”.
“Il primo novembre ci sono state in tutto il mondo manifestazioni delle donne contro il self-id tedesco, ma i grandi media non hanno dato nessuna copertura, nessuno ne sa niente. Io ne ho parlato su un piccolissimo giornale che si chiama La Ragione, ma praticamente è stato ignorato. La forza del politicamente corretto è di avere i media dalla propria parte, sono loro a tutelarlo”.
“Il follemente corretto è un’ideologia sostenuta dalla sinistra, ma la sinistra estrema, i marxisti, le donne marxiste soprattutto, sono contrarissime al follemente corretto: Marco Rizzo, Diego Fusaro, tutta gente di sinistra ma contraria. Il fatto è che fino a metà degli anni ’90 la sinistra si occupava di salari degli operai che erano troppo bassi, di stato sociale, welfare, sanità, scuola, cioè teorizzavano il primato dei diritti sociali sui diritti civili. Poi la sinistra ha cominciato a occuparsi solo di diritti civili ed è diventata la paladina di due categorie sole, cioè gli immigrati e le minoranze sessuali. Costa molto meno e ti fai un sacco di pubblicità”.