Ma a L’Aja c’è la sede distaccata di Hamas?
Giovanni Sallusti · 21 Novembre 2024
Cari ascoltatori, Hamas è messa sempre peggio a Gaza, l’offensiva dell’esercito israeliano ha progressivamente liberato la Striscia – diciamo “liberato” perché le prime vittime dell’orrore islamista sono i palestinesi – e questa banda di tagliagole è ormai decimata, capi inclusi, e sparpagliata in pochi tunnel.
Tuttavia, è messa benissimo in un posto che ormai sembra essere diventato la sua seconda sede, L’Aja, dove ha sede la Corte penale internazionale, che oggi ha fatto scattare il mandato d’arresto internazionale nei confronti del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e dell’ex ministro della difesa israeliano Yoav Gallant, non di qualche terrorista, o dittatore, criminale globale. Sulla testa di Netanyahu e Gallant pende ora l’accusa di crimini di guerra per la reazione all’orrore del pogrom del 7 ottobre, e questa è la realtà.
Ci rifiutiamo di farci avvolgere dai codici ideologici della Corte penale internazionale: Hamas ci ha riportato al peggio del Novecento, la più grossa caccia all’ebreo in quanto ebreo dopo l’Olocausto, che ha innescato l’inevitabile, sacrosanta guerra di reazione a Gaza, e anche di liberazione per chi era taglieggiato dai terroristi.
E invece questa sede distaccata di Hamas che sta a L’Aja ha decretato che dall’8 ottobre 2023 Israele, colpito il giorno prima da quella spaventosa strage da parte delle squadracce nazi-islamiste (ragazzi che ballavano a un concerto ammazzati, sequestrati, seviziati, irruzioni nei kibbutz, bambini infilati nei forni e uccisi barbaramente, famiglie legate tra loro e bruciate) e il suo premier Netanyahu hanno perpetrato crimini di guerra.
È difficile commentare con parole all’altezza, perché siamo ben al di là delle aspettative peggiori: questi organi internazionali si spingono con facilità oltre l’equidistanza (che è già abnorme, perché non può esserci equidistanza tra l’unica democrazia del Medio Oriente, l’unica società libera, dove c’è un partito arabo che si presenta alle elezioni, e i tagliagole spaventosi che prendono ordini da Teheran), tant’è che oggi la Corte sembra si sia pronunciata per conto dei galantuomini di Hamas: ha emesso il provvedimento recependo una denuncia dello “Stato di Palestina”, un’entità che oggi non esiste e non può esistere perché nella sostanza è guidata da un gruppo che ha nel proprio Statuto la missione di cancellare lo Stato degli ebrei.
La Corte penale internazionale è una pretenziosa baracconata, il cui trattato non è stato ratificato da Paesi come Stati Uniti, che è la più grande potenza nonché democrazia mondiale, né dalla Russia, dalla Cina e da Israele. Gli europei ovviamente invece hanno detto sì, non vedono l’ora di riconoscere queste costruzioni ingegneristiche, ideologiche, altisonanti e completamente fuori dalla dinamica reale: l’Olanda si è dichiarata pronta ad arrestare Netanyahu invece di preoccuparsi del fatto che nella sua capitale, la città di Anna Frank, vanno in scena i pogrom, poche settimane fa c’è stata una caccia all’ebreo per strada. Siamo sconcertati, L’Aja è l’unico posto in cui Hamas è messa proprio bene.