Accolte 7 eccezioni su 100: e sarebbe una bocciatura?

· 19 Novembre 2024


Questa settimana la puntata della nostra rubrica “Regioniamoci sopra” condotta da Giuliano Zulin, che si occupa dei temi legati all’autonomia differenziata, è in larga parte dedicata al commento sulle recenti decisioni della Consulta, che ha rimandato il testo al Parlamento per alcune modifiche. Zulin nota che le quattro Regioni, Campania, Puglia, Sardegna e Toscana, che hanno presentato ricorso per incostituzionalità, hanno avanzato cento eccezioni sui 43 commi della legge Calderoli, quasi due per ogni comma. Ebbene, di queste la Corte ne ha accolte solo sette, il che significa che l’autonomia differenziata non è stata affatto bocciata.

Due di queste eccezioni accolte sono importanti: una è che i Lep non possono essere definiti tramite Dpcm, che sono decreti della Presidenza del Consiglio, ma che a fissare i criteri dovrebbe essere il Parlamento. L’altra è che l’Italia deve rimanere unita e quindi alle Regioni non possono essere trasferite delle materie, ma solo delle funzioni amministrative. 

Sarà quindi compito del Parlamento fissare dei paletti grazie ai quali l’autonomia prenderà il via, perché in sostanza la Consulta ritiene che il meccanismo debba essere costruito in modo tale che non possa succedere che al cambiare del governo, e quindi della politica del momento, cambino anche le regole per l’autonomia: questo è un passo avanti. Ora non resta che sperare che ci sia la volontà politica di operare queste modifiche, e che non facciano capolino dei sabotatori, che rallenterebbero tutto l’iter e danneggerebbero i territori.


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