Arrestato Gino della Banda del Martello: ahi, Ilaria…
Giovanni Sallusti · 18 Novembre 2024
Cari ascoltatori, immaginiamo il cruccio di Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni: non potranno candidare Rexino Arzaj detto Gino neppure a rappresentante di condominio, operazione che invece è riuscita con Ilaria Salis, della quale Gino è presunto complice per i noti fatti in Ungheria. Diciamo “presunto” perché la cultura garantista è una cosa seria e vale anche per chi ha distanza politico-culturale siderale da noi.
Infatti questo Gino, che faceva parte dello stesso gruppo della nostrana eroina progressista, è stato arrestato in Francia dove si era rifugiato per sottrarsi al mandato di cattura europeo. Ora potrebbe essere consegnato alla magistratura ungherese, affinché in un processo si appuri la verità sulle aggressioni del febbraio 2023 da parte del collettivo cosiddetto Hammerbund, la Banda del Martello, nome che non evoca principi di lotta politica pacifica e gandhiana. Ma soprattutto questo fatto, come scrive Luca Fazzo su Il Giornale, potrebbe avere riverberi sul destino sella Salis: se la Francia consegnerà Arzaj agli ungeresi, sarà più difficile per il Parlamento europeo respingere la richiesta ungherese di revocare alla Salis l’immunità parlamentare.
Insieme con altri, fra i quali il milanese Gabriel Marchesi e la tedesca Maja T., riporta Il Giornale, i due facevano parte di una comitiva arrivata a Budapest con l’obiettivo di contestare un corteo di estrema destra: secondo le ricostruzioni della polizia ungherese è finita che hanno aggredito a sangue freddo e con mano pesante manifestanti o presunti manifestanti “nemici”, ovviamente isolati. Maja T. è stata arrestata in Germania nel marzo scorso e consegnata alle autorità di Budapest dal governo tedesco, un esecutivo socialdemocratico a guida Olaf Scholz che non crede che l’Ungheria sia la Cina, o l’Iran o la Corea del Nord. Lo stesso vale per la Francia che ha catturato Gino, per cui presumiamo che questi due Paesi considerino che in Ungheria viga un normale Stato di diritto.
Noi italiani, invece, mandiamo Ilaria Salis all’Europarlamento, perché Bonelli e Fratoianni hanno le garantito la fuga giudiziaria. Il suo destino personale non ci appassiona particolarmente, ma il rispetto dello Stato di diritto sì: per cui vorremmo che questa nostra concittadina rispondesse delle accuse, dimostrasse la sua innocenza, nel processo. Ma la nostra concittadina è scappata, e ora conciona a Strasburgo.