La comica resistenza antifascista: uscire da X

· 14 Novembre 2024


Cari ascoltatori, l’ultimo grande coraggioso atto di resistenza antifascista è cancellarsi da X, in polemica col bieco reazionario criptofascista Elon Musk. Sembra satira ma non lo è. Anzi, i giornaloni ci sono andati a nozze, Repubblica e Stampa in testa.

Andava tutto bene finché il conglomerato delle big tech – le industrie informatiche e tecnologiche della Silicon Valley – costituiva una sorta di soviet arcobaleno-woke al servizio dei progressisti d’oltreoceano. Mark Zuckerberg, per esempio, al Congresso americano ha confessato di avere censurato e manipolato notizie su indicazione dell’amministrazione Biden. Musk ha rotto questo monopolio, riportando il pluralismo, la dialettica, il dissenso nella principale agorà contemporanea, quella social. E questa cosa non gliela perdonano proprio.

Prima di Musk, Twitter aveva bandito Donald Trump, un ex presidente degli Stati Uniti. E l’algoritmo di Meta, quindi Facebook e Instagram, ci ha regalato negli anni continue idiozie politicamente corrette: ricorderete la censura dell'”Origine du monde”, il capolavoro di Gustave Courbet, trattato come fosse materiale pornografico.

Insomma, le anime belle di casa nostra hanno dato il via all’esodo da X : Sandro Ruotolo, giornalista e parlamentare del Pd, per anni spalla di Santoro, lascia dice “a malincuore”, e immaginiamo quale crollo per il fatturato di X. Se ne va un grande pensatore, il cantante Piero Pelù, che per illustrare il suo sofferto percorso intellettuale ha postato il suo dito medio: “Chiudo X in aperto dissenso verso chi lo gestisce, disgustato dalle pericolosissime dichiarazioni neo-totalitarie e neo-imperialiste esternate da Musk”. Pelù non ha contezza di quel che dice: il totalitarismo, piuttosto che in America, potrebbe cercarlo (e trovarlo) a Teheran, o in Cina o in Corea del Nord o nella mitica Cuba. E hanno lasciato Elio e le teorie tese, per i quali X è “sempre più simile a una cloaca” e Musk “un pericolo per la democrazia e la libertà”: anche un gruppo meno conformista e meno prevedibile di Pelù è caduto nella trappola, ma purtroppo l’antifascismo si porta sempre bene. Così come ci è caduto Nicola Piovani, grande pianista e compositore, premio Oscar per “La vita è bella”, e Milena Gabanelli. Immaginiamo quanto sia stato duro questo colpo per Musk.

Anche il giornalone inglese The Guardian ha annunciato la chiusura dei suoi profili X, perché “Elon Musk è stato in grado di usare la sua influenza per modellare il discorso politico”: mentre quando lo ha fatto Zuckerberg, ammettendolo al Congresso, andava benissimo, perché il discorso politico lo modellava portando acqua al mulino dei buoni, dei politicamente corretti e dei kamaliani.

Annotiamo quindi che l’antifascismo si è evoluto: adesso è molto meno impegnativo, non bisogna più imbracciare il fucile e andare a combattere sulle montagne. Basta uscire da X: contenti loro.


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