Trump come Lepanto. E la Cina invece degli ottomani
Giulio Cainarca · 7 Novembre 2024
Questa puntata della rubrica “Auto da fé”, in cui si discutono di temi di attualità, di economia e di geopolitica, è uno speciale sulle elezioni americane, delle quali Giulio Cainarca ragiona con Carlo Cambi.
– La vittoria di Trump come una nuova Lepanto. Al posto dell’Impero Ottomano ora la sfida è con la Cina: La faglia di conflitto nel mondo si sposta a Oriente, e il Giappone diventa un Paese chiave e si rafforza come cerniera con l’Occidente e sull’asse Cina/Taiwan.
– Sempre a Oriente, ma su scala europea, è prevedibile che Trump voglia staccare la Russia dalla Cina per avere accesso a materie prime con le quali rilanciare la produzione negli Stati Uniti.
– Perché la Russia si rafforzerà e l’euro è destinato a indebolirsi mentre Trump vuole irrobustire il dollaro.
– Anche il Papa è tra gli sconfitti dalla vittoria di Trump: ma siccome il Vaticano è in fallimento finanziario, avrà sempre più bisogno del denaro della Chiesa statunitense.
– Anche gli ayatollah, in Iran, hanno da temere: Trump probabilmente vorrà riprendere la strada degli accordi di Abramo e questo implica sgombrare il campo da chi fomenta il conflitto e utilizza strumentalmente la questione palestinese.