Ha vinto anche Musk: ha ridato la libertà ai social
Giovanni Sallusti · 6 Novembre 2024
Cari ascoltatori, oggi oltre a Donald Trump alle elezioni americane c’è un altro grande vincitore: Elon Musk, che si è impegnato personalmente nella campagna elettorale del candidato repubblicano, con iniziative mirate, soprattutto negli Stati ballerini e decisivi per la vittoria. Trump ha dichiarato, ringraziandolo: oggi è nata una stella.
Si trattava di una frase amicale, perché Musk una stella lo è già da tempo, lo è del firmamento imprenditoriale e intellettuale globale: è un visionario, uno che spinge in avanti l’orizzonte dell’umanità (per esempio, sta cercando di portarla su Marte). Ma perché Musk ha vinto anche politicamente? Ricorderete che, oggi sembra sia accaduto un’era geologica fa, Donald Trump a un certo punto fu addirittura bannato, espulso dall’agorà social, Twitter in primis, perché le big tech della Silicon Valley costituivano una sorta di oligopolio democratico e uno dei due bracci armati dei dem; l’altro è lo star system di Hollywood.
Le big tech sostenevano una narrazione alterando, anche in senso tecnico, l’algoritmo del racconto social, per sostenere gli interessi del partito democratico. Non è una tesi complottista: Mark Zuckerberg, in audizione al Congresso, ha ammesso di aver censurato delle news perché gliel’ha chiesto l’amministrazione Biden. E che cosa ha fatto quel genio libertario di Elon Musk? Ha spezzato questo monopolio: si è comprato Twitter e ha portato nell’agorà social quella che secondo lui (e anche secondo noi), è la grande questione della contemporaneità. Cioè il fatto che oggi è minacciato il free speech, e proprio nella sua terra d’elezione: l’Occidente e in particolare l’America. La più grande agorà contemporanea, i social e la rete, non può diventare una sorta di soviet postmoderno virtuale.
Musk si è regolato effettivamente così nella pratica: ha riportato nei social network il pluralismo, il dissenso, la contraddizione, l’abc di una democrazia liberale. Questa grande operazione ha avuto un ruolo tutt’altro che secondario nella vittoria di Trump, anzi, va addirittura oltre: è un merito valoriale, per tutti. Ecco perché abbiamo il vincitore che auspicavamo, Donald Trump, e ne abbiamo anche un altro, uno dei più grandi geni dei nostri tempi: Go Elon go.