Sveglia Occidente, questa ragazza non è matta: è libera
Giovanni Sallusti · 4 Novembre 2024
Cari ascoltatori, c’è una ragazza straordinaria che in queste ore mettendosi a nudo ha messo a nudo anche le nostre gigantesche, inaccettabili ipocrisie, quelle del mondo privilegiato occidentale, il cosiddetto mondo libero. Parliamo della ragazza iraniana che per protesta contro la polizia morale – quella addetta a far rispettare la sharia, che le aveva contestato di portare il velo fuori dai canoni dell’abbigliamento islamicamente corretto – si è spogliata in biancheria intima e si è messa a girare nel cortile del Dipartimento di scienza e ricerca dell’Università Azad di Teheran.
Secondo fonti degli studenti iraniani che ogni giorno si scontrano con questa orrenda teocrazia, la ragazza, che si dovrebbe chiamare Ahoo Daryaei, è stata poi caricata a forza su un’auto da alcuni uomini. Amnesty International ha denunciato che avrebbe subito percosse e violenza sessuale. Non osiamo immaginare cosa stia passando questa giovane titanica: una sua unghia vale più di tutti i nostrani collettivi femministi, tutte le “non una di meno”, che ovviamente sono rimaste mute. Peggio: ci sono perfino giornaliste italiane che hanno rilanciato tesi del regime secondo cui la ragazza è pazza (ma dove una pazza la si arresta, la si percuote, la si violenta?): l’accusa di follia per delegittimare il dissenso è un classico dei totalitarismi, dal nazismo allo stalinismo, a tutte le forme di comunismo, chi se la beve ancora?
Questa ragazza ci ha dato una serie di lezioni importanti. Ha messo a nudo l’ipocrisia delle femministe nostrane che si scagliano contro il patriarcato del maschio bianco occidentale ed europeo, nell’unica fetta di mondo, l’Occidente, in cui di patriarcato non c’è l’ombra; le stesse della battaglia per le desinenze, che sezionano gli spot tv a cercare allusioni machiste, a tutt’oggi mute di fronte alle tragedie vere, di fronte a questa eroina della libertà.
E ancora, il gesto di questa ragazza ha smascherato l’ipocrisia di certi dotti analisti col sopracciò che dipingono scenari geopolitici e trattano l’Iran degli ayatollah come un attore tra i tanti, come se nella contrapposizione con Israele ci fosse un’equivalenza valoriale e tutto il resto fosse solo una specie di risiko. Un’altra grande ipocrisia nel nostro approccio al Medio Oriente è la fatica a riconoscere che esiste un’asse del male guidato da queste canaglie islamiste che maneggiano i loro burattini, Hamas, Hezbollah, gli Houti. La giovane che si è denudata a Teheran, che sogna di essere liberata dagli ayatollah, immaginiamo avrà apprezzato il messaggio di Netanyahu ai giovani iraniani, “voi eredi della grande tradizione persiana non vi meritate questa orrenda tirannia”.
E poi l’ipocrisia finale sui nostri giornaloni: oggi per loro la minaccia per il mondo, il pericolo per la democrazia è che alle elezioni americane vinca Trump, non importa che abbia già governato con risultati molto buoni. La Stampa mette in prima pagina una riflessione sulla “destra religiosa che reprime le donne”, ma non parla degli ayatollah, parla degli elettori repubblicani.
Capite allora quanto, di fronte alla nostra fuffa da privilegiati, l’azione di questa ragazza si stagli e risplenda: speriamo davvero che sia viva, e che un giorno possa vivere nel suo Paese in libertà.