Piacere Elly, professione perdente
Giovanni Sallusti · 29 Ottobre 2024
Piacere, Elly, professione perdente: cari ascoltatori, ecco la seconda sintesi del voto ligure – la prima, che abbiamo già scritto ieri sera, è che ha perso la magistratocrazia e ha vinto la democrazia votante, la democrazia liberale, la democrazia della separazione dei poteri. Ora registriamo l’altro dato politico, che riguarda la madrina delle magnifiche sorti progressiste, Elly Schlein, e mettiamo in fila i risultati delle elezioni regionali che si sono succedute da quando è alla guida del Pd.
Aprile 2023: Friuli-Venezia-Giulia, vittoria a valanga del centrodestra, ma c’era Massimiliano Fedriga che è un peso massimo del buongoverno, ci sta. Giugno 23: Molise, vittoria del centrodestra. Febbraio 2024: Sardegna, vittoria molto risicata del centro-sinistra con Alessandra Todde. Notiamo che Repubblica non titolò “vince Todde per un pugno di voti” come ha fatto oggi con Bucci, preferì dichiarare che la destra era alle corde, che tirava un’aria nuova. Poi abbiamo visto, dopo, che aria ha tirato davvero. Marzo 2024: Abruzzo, vittoria del centrodestra. Aprile 2024: Basilicata, vittoria del centrodestra. Giugno 2024: Piemonte, stravittoria del centrodestra, e anche in questo caso ha prevalso un peso massimo, Alberto Cirio, su un fronte progressista impalpabile. Infine Liguria: mesi di spallata giudiziaria, circo mediatico, criminalizzazione di un’intera stagione di governo, speciali di Report, tutto il caravanserraglio delle anime belle mobilitato per far vincere Andrea Orlando, candidato di Elly. E invece niente, vittoria del centrodestra, di Marco Bucci, perché i Liguri non sono tutti lettori del Fatto quotidiano, non si bevono i teoremi delle Procure: chiedono un buon governo.
La conclusione è evidente: l’agenda Elly è “faccio cose, vedo gente”, andare sul palco a rappare con J-Ax, poi il giorno dopo fare un giro in una fabbrica, un selfie con qualche operaio, queste strane creature che Elly incontra con una certa curiosità per vedere come sono fatte. Tutto intorno a Elly è orizzontale, non ci sono priorità, non c’è un’agenda alternativa di governo in tema di lavoro, di rapporto con l’Europa, di sicurezza e immigrazione: sono evidenze della contemporaneità che, al contrario, Elly contesta a priori.
Però c’è questo comparire da prezzemolina per la gioia dei talk per bene, dei giornaloni per bene, in cui pianta lì una frase per contraddire l’iniziativa del governo di giornata, e si perde via, sempre più rarefatta, lontana dalla realtà: ed è per questo Elly ha perso in Liguria quando si è confrontata con un buon governo uscente. Ma ha anche perso dappertutto e questo significa che non è mai in contatto con gli italiani reali e con i loro reali problemi, con le loro richieste dettate dalla realtà. Piacere, Elly, professione perdente, e a noi va bene così.