Si vota sotto spionaggio. Politica, svegliati!
Giovanni Sallusti · 28 Ottobre 2024
Cari ascoltatori, sono ore un po’ stranianti: stanno andando in scena contemporaneamente il momento saliente della democrazia, e uno dei più estesi e sistematici attacchi degli ultimi lustri alla tenuta del nostro sistema democratico. Il primo momento è quello delle elezioni liguri, le urne sono aperte anche oggi fino alle 15. Voto causato, fra l’altro, non dalla scadenza naturale della legislatura, ma da una spallata giudiziaria contro la giunta Toti, con una dinamica che non può non apparire inquietante agli occhi di qualunque liberale.
Comunque oggi i liguri votano (seguiremo l’evento su Radio Libertà con uno speciale a partire dalle h 15) e noi speriamo si esprimano in grande quantità e confermino e rilancino il buon governo di centrodestra, partendo da un bilancio che, secondo tutti gli indicatori economici, di qualità della vita, di attrattività internazionale, è positivo. Con buona pace di Report e di Sigfrido Ranucci che ieri sera ha sparato a salve, con un collage di cose già note e insinuazioni, dal quale il governo di Toti usciva come una sorta di banda paramafiosa, ma senza il sostegno di una notizia né di un elemento nuovo.
Il fatto veramente agghiacciante, piuttosto, è questa attività spionistica che sta emergendo ai danni delle più alte istituzioni della Repubblica, la premier Giorgia Meloni ha dichiarato che nella migliore delle ipotesi siamo di fronte a un quadro estorsivo, nella peggiore un quadro eversivo: secondo la ricostruzione della Dda di Milano, questa maxi attività di spionaggio e dossieraggio era portata avanti dalla società Equalize, il cui titolare era Enrico Pazzali, presidente di Fondazione Fiera Milano, che insieme con il superpoliziotto Carmine Gallo avrebbe guidato le operazioni, incluso l’hackeraggio di una mail del presidente della Repubblica e un’attività di dossieraggio sul presidente del Senato, Ignazio La Russa, e i suoi familiari. E tutto questo dopo il caso del dossieraggio da parte dell’ex finanziere Pasquale Striano, che ha pesantemente coinvolto il centrodestra e la Lega.
Sembra veramente che in questo Paese ci sia un potere parallelo che monitora, ricatta, condiziona l’unico potere legittimo e democratico. A maggior ragione, allora, bisogna andare alle urne, essere protagonisti, non chiamarsi fuori. E anche la politica è chiamata un colpo di reni.
Una cosa importante che ha detto Giovanni Toti, intervistato venerdì scorso ai microfoni di Radio Libertà, è che questa abdicazione della politica è inaccettabile, perché ha lasciato spazio alle scorribande giudiziarie fuori controllo, che da Mani pulite in poi si sta mangiando il potere politico, mentre la politica si scopre addirittura indifesa di fronte a questi poteri deviati, illegittimi, se non criminali.
Quando sono spiate e osservate le massime cariche dello Stato la politica deve reagire, perché c’è una zona ambigua della politica che in sé è fisiologica, ma non può degenerare in una patologia eversiva, in un attacco alla Repubblica. La politica deve tornare a dare le carte, perché è l’unico potere fondato nella volontà popolare: Winston Churchill diceva la democrazia è il sistema peggiore a eccezione di tutti gli altri. Ricordiamocelo.