Buonisti ora basta: Israele colpisce per sopravvivere

· 26 Ottobre 2024


Cari ascoltatori, questa notte dunque tre raid aerei di Israele hanno colpito l’Iran, in risposta alla pioggia di missili e droni che era caduta su Tel Aviv il 1° ottobre e anche al recente tentativo di Hezbollah di colpire la casa del premier Netanyahu. Sono stati centrati obiettivi militari, le basi da dove partono i droni e i missili, per cui il potenziale d’attacco di Teheran è stato ulteriormente indebolito, ma non i siti petroliferi, né quelli nucleari, che sono il vero punto di domanda, se è vero quel che sostengono gli analisti, cioè che gli ayatollah potrebbero ottenere l’atomica in poco tempo.

Il racconto che di queste cronache si fa dalle nostre parti è molto strano: prevale sempre un continuo appello alla de-escalation, all’abbassamento della temperatura fra questi due Stati che passerebbero il tempo casualmente a bombardarsi a vicenda. Quel che il dibattito non coglie mai è che la repubblica islamica dell’Iran è per Israele un nemico esistenziale, che da decenni, da quando Khomeini ha rovesciato lo Shah, teorizza la rimozione dell’entità sionista, così chiamano lo Stato degli ebrei, dalla carta geografica. Lo ha ribadito il successore di Khomeini, Ali Khamenei, anche poche settimane fa: alla commemorazione per la morte di Nasrallah, il capo di Hezbollah ucciso dalle forze israeliane, ha tenuto un sermone accanto a un fucile, e ha ribadito che si arriverà infine alla rimozione della vergognosa esistenza di Israele; poi ha chiamato alla Jihad tutta la Umma, la comunità dei credenti in Allah, sia in arabo sia in farsi.

Questo appello finora non ha attecchito perché le monarchie sunnite del Golfo hanno interesse a fare affari, non l’apocalisse; ma resta il fatto che il 7 ottobre, l’acme dell’iniziativa dell’asse del male, è stato coordinato, finanziato, gestito militarmente dalla repubblica islamica dell’Iran, e Kamenei lo ha rivendicato addirittura come un’azione basata sul diritto internazionale.

Siamo quindi di fronte a un confronto asimmetrico, voluto dall’Iran che manovra i suoi accoliti Hamas, Hezbollah e Houti, probabilmente anche perché gli accordi di Abramo lo hanno messo all’angolo del Medio oriente. Allora, quando parliamo di escalation, quando facciamo l’analisi di giornata su chi ha bombardato chi, prima di perderci nei dettagli incorniciamola sempre nel vero contesto causale: che l’unica democrazia del Medio Oriente ha di fronte un asse islamista che la vuole cancellare.


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