L’attacco delle toghe al centrodestra era scritto

· 22 Ottobre 2024


Cari ascoltatori, non solo il cosiddetto scontro politica-giustizia è una vulgata dietro la quale c’è il tentativo del potere giudiziario di assoggettare definitivamente il potere politico di questo Paese, ora su una questione rilevante che spetta al potere politico come la gestione dei flussi migratori, ma questo quadro impazzito era letteralmente già tutto scritto. Lo riporta il quotidiano Libero, riferendosi al volume “Immigrazione in Europa e diritti fondamentali. Quale progetto per la prossima legislatura europea?”, pubblicato lo scorso mese di luglio da “Questione giustizia”, la rivista trimestrale di Magistratura democratica, la corrente di sinistra delle toghe, cui appartengono Silvia Albano, autrice della sentenza che sospende l’accordo con l’Albania, e Marco Patarnello, il magistrato autore della mail in cui Giorgia Meloni è definita “pericolosa”.

Il libro raccoglie gli atti di un convegno che si è tenuto ad aprile all’Università Roma 3 e organizzato da MEDEL, ovvero i “Magistrati europei per la democrazia e le libertà”, sigla che riunisce tutti i magistrati europei variamente di sinistra (tralasciamo che i magistrati dovrebbero essere prima di tutto per la legge). Questo volume – la cui notevole copertina è illustrata con la scritta su un muro “No one is illegal”, nessuno è illegale, firmata con una stella a cinque punte – è una lettura istruttiva.

Innanzi tutto contiene una critica del modello securitario imposto dall’Unione Europea, perché “ha perseverato nel ritenere l’immigrazione non già una preziosa risorsa da governare e regolare, ma un fattore di pericolo e di rischio per i confini e per l’ordine pubblico”. Al di là del fatto che se vuoi regolarla non puoi prescindere dagli Stati, dai loro confini e dalle regole di convivenza, l’accusa a Bruxelles è di avere avallato misure analoghe a quelle imposte in questi anni dalle destre, “con il Mediterraneo diventato, da crocevia di civiltà, un immenso cimitero”: senza avvedersi che semmai è il contrario, cioè l’immenso cimitero esiste perché è stato tollerato, incentivato, addirittura co-organizzato da alcune associazioni, il traffico di esseri umani.

La vetta di questo volume si trova però nel capitolo che contiene un appello per la libertà di movimento, dove si chiede “l’abrogazione del reato di favoreggiamento dell’immigrazione irregolare”: cioè, questi magistrati chiedono l’abrogazione di una legge che dovrebbero far rispettare. Poi si chiede l’abolizione della detenzione amministrativa dei migranti, così tout court; e infine, ovviamente, una rivoluzione in tema di cittadinanza, dove è scritto “allargare l’accesso alla cittadinanza europea è l’unica vera base per costruire un’Europa politica. Occorre quindi svincolare l’accesso alla cittadinanza europea da quella nazionale”.

Fantastico: si propone la sparizione della cittadinanza italiana, francese, spagnola, tedesca, e in cambio introdurre questa cittadinanza europea che dovrebbe essere concessa da un’oligarchia che per gli stessi magistrati fa comunque entrare troppo pochi immigrati. Il risultato sarebbe un’Europa disincarnata, scissa dalle sue storie, dai suoi popoli, dalle sue nazioni, un’entità che dà la cittadinanza a chiunque voglia entrare.

Ulteriore, estrema conferma che era già tutto scritto è poi l’esistenza di un capitolo dedicato all’intesa italo-albanese che era stata siglata nel novembre 2023, quindi era già nota a questi signori. Il titolo è “Così fallisce il patto europeo sulla migrazione e l’asilo” qui sono elencati i problemi pratici, etici e giuridici del protocollo Italia-Albania. Tant’è che “l’Italia dovrà fare attenzione affinché ciò non porti a un contenzioso di fronte alla Corte Europea, che finirebbe per rovinare questo piano”, che poi è esattamente quello che è successo. Ecco: era già tutto scritto in un convegno che è un concentrato di ideologia immigrazionista e in sostanza anti-europea, perché nega i confini, gli Stati, la stessa immigrazione clandestina: un chiaro invito a farsi invadere.


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