Scurati & C., i censurati più pubblicati al mondo
Alessandro Gnocchi · 20 Ottobre 2024
In questa puntata della nostra rubrica “Alta tiratura”, Alessandro Gnocchi racconta in diretta il bello e il brutto della Buchmesse di Francoforte, la più grande fiera del libro al mondo. E si sofferma su una ridicolaggine: lo show dei dissidenti da salotto italiani che non rischiano mai niente, che anzi sono acclamati, e quindi non sono affatto dissidenti.
Tutto comincia perché Roberto Saviano non era stato invitato ufficialmente (neppure dal suo stesso editore) nella delegazione italiana: allora alcuni scrittori in vista, come Antonio Scurati e Paolo Giordano, hanno montato una polemica sul fatto che nell’Italia ormai in mano ai fascisti non c’è spazio per gli scrittori dissidenti. La cosa comica è che questi scrittori censurati in realtà scrivono e parlano dappertutto: Giordano e Scurati sono presenti in mille manifestazioni, ma arrivano dietro Saviano, che è praticamente ovunque e in più ha una visibilità televisiva abbastanza inspiegabile, visto che la sua trasmissione “Insider” l’hanno vista in quattro gatti, ha fatto il 2% in prima serata su Rai2.
Inoltre, continua Gnocchi, tutti questi personaggi collaborano con quotidiani nazionali, Scurati è passato dal Corriere della Sera a Repubblica e alla Stampa; su Repubblica potete leggere anche Saviano; e Paolo Giordano, di nuovo, sul Corriere della Sera. Sono gli unici “dissidenti” al mondo a godere del massimo della visibilità, pubblicano con grandi editori, scrivono sui giornali più importanti d’Italia, sono ospiti dappertutto. Eppure dicono che in Italia non possono parlare, mentre l’unico rischio che corrono è di prendere più applausi quando si presentano in questo modo. E veramente ributtanti sono stati alcuni accostamenti che i nostri amici tedeschi, senza conoscere evidentemente la situazione italiana, hanno fatto quando hanno paragonato Giovanni Falcone a Roberto Saviano…
Alla Buchmesse i censurati hanno fatto di nuovo incetta di incontri. Allo stand del Pen Club Berlino questi prìncipi della resistenza hanno spiegato a tutto il mondo che l’Italia è un Paese in cui non esiste più la libertà d’espressione: loro sono minacciati, i loro amici sono minacciati. Ovviamente hanno parlato solo fra loro, senza una domanda provocatoria, senza una voce fuori dal loro coro. Bilancio finale degli incontri pubblici dei censurati: in quattro giorni di Buchmesse, due per Scurati, uno al Pen Club e la presentazione del quarto volume di “M, l’Ora del Destino”, anche questa addomesticata, perché lo scrittore non accetta mai confronti. Ci ha provato lo storico Alessandro Campi, ma è stato respinto: Scurati non vuole discutere con persone competenti, vuole solo prendere pacche sulle spalle e a darne altre ai suoi amici.
Poi, due incontri per Giordano, uno al Padiglione di Francoforte e uno al Pen Club, e due incontri anche per Saviano, il censurato cronico: uno di questi ha il seguente titolo: “Scrivere ai tempi delle democrazie illiberali”.