Atenei campani: autonomia non toglie soldi al sud
Giuliano Zulin · 19 Ottobre 2024
Nella nostra rubrica “Regioniamoci sopra”, che si occupa di autonomia differenziata, Giuliano Zulin spiega come le Università della Campania (Università Federico II, Istituto universitario Suor Orsola Benincasa, Università Parthenope, Università Luigi Vanvitelli, Università L’Orientale, Università del Sannio, Università di Salerno) abbiano analizzato i dati Istat sulle Regioni, dai quali si evince che l’autonomia differenziata in termini reali costa poco e non toglie denaro al Mezzogiorno.
I dati, utilizzati per dimostrare che non è neppure necessario adottare una politica come quella della Catalogna, che trattiene il 50% del gettito nel suo territorio, rivelano infatti che per finanziare la spesa attualmente a carico dello Stato su giustizia, lavoro, istruzione e sanità, cioè tutte le materie di cui si sta discutendo per l’autonomia, sono sufficienti quote di entrate tributarie mediamente pari a poco più del 6%, se si considera tutto il gettito fiscale, del 28% della sola IRPEF e del 43% dell’IVA.
Uno studio citato dalle Università, per esempio, mostra che le risorse necessarie per finanziare le nuove funzioni richieste da Lombardia, Emilia Romagna e Veneto (l’Emilia Romagna è presente perché questo studio è del 2018 e al tempo anch’essa voleva l’autonomia) sono una quota marginale del gettito totale tributario dei relativi territori: 0,8% per la Lombardia, 1,3% per l’Emilia Romagna, 1,2% del Veneto.
Questo significa che non è vero che mancheranno fondi per le Regioni del sud, che attualmente ricevono fondi dai residui fiscali da altre Regioni per finanziare i propri servizi.