Le procure prendono di mira Musk? Che ridere

· 16 Ottobre 2024


Cari ascoltatori, non è che sta partendo una strana caccia delle procure nostrane a Elon Musk? Sarebbe grottesco: parliamo dell’uomo più ricco del mondo, non solo un grandissimo imprenditore, ma un visionario che ha un cronoprogramma per portarci su Marte, cioè un genio che apre nuovi scenari per l’umanità.

Ci siamo fatti questa domanda a causa della notizia, largamente battuta dalla stampa, del coinvolgimento del rappresentante di Musk in Italia, Andrea Stroppa, in un’inchiesta per corruzione portata avanti dalla Procura di Roma. Sono stati arrestati il dirigente di Sogei, Paolino Iorio, e l’imprenditore Massimo Rossi, il primo accusato di aver intascato una presunta tangente di 15 mila euro dal secondo per un appalto in capo a Sogei. Tra gli indagati figura anche Stroppa, per l’ipotesi che un ufficiale della Marina gli abbia girato informazioni riservate per coinvolgere in un affare Starlink, il grande sistema satellitare di Musk.

Quello che un po’ muove il malpensante che è in noi sono la tempistica e l’orientamento ideologico che è difficile non vedere nell’iniziativa delle Procure italiane: Elon Musk è politicamente molto connotato, è un grande sostenitore di Donald Trump, un incubo per i deep state di tutti i Paesi occidentali, ha elogiato l’azione del governo italiano di centrodestra, ha consegnato il premio Global citizen awards alla presidente del Consiglio Meloni e l’ha pubblicamente elogiata come esempio di una politica conservatrice nell’interesse dei valori occidentali. Musk ha anche più volte ribadito il suo sostegno e la sua amicizia personale con Matteo Salvini, gli ha espresso vicinanza rispetto alla follia del processo Open Arms, lo ha elogiato su X perché non si è dimenticato che gli Stati nazione esistono, che i confini vanno tutelati e che l’immigrazione clandestina di massa non è nell’interesse dell’Occidente.

Elon Musk è eccentrico rispetto al mainstream e a tutti i suoi apparati e non piace molto neanche a quelli italiani, men che meno dopo che ha ventilato la possibilità di investire molto in Italia, ipotesi confermata ieri al G7 sulla tecnologia digitale a Cernobbio, dove ha preso corpo l’idea del governo di coinvolgere Starlink per recuperare i ritardi del Piano Italia per collegare 7 milioni di civici della penisola che oggi non hanno accesso alla banda larga.

Non vorremmo che questa piccola inchiesta avesse chiarito a Musk che cosa succede a chi ventila di investire in Italia e a chi prende posizioni scomode per il mainstream, o addirittura a sostegno del centrodestra e del contrasto all’immigrazione. Una caccia a Musk sarebbe tragicomica: comunque, allo stesso modo in cui diciamo Go Donald Go, oggi diciamo anche Go Elon Go, e chi se ne frega delle piccole inchieste italiane.


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