Che spettacolo la sinistra che si strugge per le banche
Giovanni Sallusti · 16 Ottobre 2024
Cari ascoltatori, che spettacolo il mainstream di sinistra che si strugge per le banche, che spettacolo imperdibile. Partiamo da due premesse. Intanto l’espressione extra-profitto è orrenda quando è riferita all’economia reale, a una dinamica di libero mercato, a un’azienda, sia essa un colosso, una piccola o media impresa, un professionista, una partita Iva: per uno che si batte nella trincea dell’economia reale e ottiene dei profitti, non esiste “extra”: è un’espressione che oscilla tra il moralista e il sovietico.
Seconda premessa: le banche, che sono tanto difese dai compagni 5.0, soprattutto oggi non fanno parte dell’economia reale, né sono inserite in una dinamica di libero mercato. Hanno fatto tantissimi profitti non perché un imprenditore ha investito, rischiato e conseguito successi, ma perché un organismo meta-statale, cioè la Banca centrale europea, ha alzato fortemente i tassi di interesse: una decisione politica dirigista che viene da un organismo che ha sede a Bruxelles e che ha innescato una valanga di profitti per le banche, sui quali esse non hanno alcun merito.
Eppure i giornaloni di sinistra, del centro medio progressista, sono scandalizzati perché la manovra colpirebbe le banche: il ministro Giorgetti non ha parlato di tassa ma di sacrificio, un contributo sotto forma di rinuncia a deduzioni da parte di banche e assicurazioni garantirebbe un introito di 3 miliardi e mezzo da impiegare per gran parte in un innalzamento della spesa sanitaria. Capiamo che questa idea non piaccia al Pd e ai suoi accoliti politico-editoriali, perché loro la spesa per la sanità l’hanno invariabilmente abbassata e hanno aumentato la spesa improduttiva, i bonus e varie forme di assistenzialismo più o meno mascherato.
Ma anche più interessante è il cortocircuito: che cos’è diventata la sinistra? Un tempo il suo luogo di elezione era la fabbrica, non la banca, il suo tema connotante era il lavoro, non l’extra profitto ottenuto senza merito. La sinistra parlava all’operaio che si batteva nella trincea dell’economia reale: proponeva ricette insostenibili, tipo il paradiso socialista che poi si rivelava un inferno, ma almeno in premessa si occupava di vita reale, economia e lavoro. Adesso è caduta anche questa finzione: il problema, il grande argomento contro la manovra, è che il centrodestra toccherebbe le banche. Già solo questo è chiaramente un punto a favore del centrodestra, ma soprattutto la dice lunga su cosa sia diventata la (presunta) sinistra.