Sorpresa: l’accordo Italia-Albania piace a Ursula
Giovanni Sallusti · 15 Ottobre 2024
Cari ascoltatori, da ieri come sapete è attivo l’accordo Italia-Albania in termini di gestione delle politiche migratorie, che non è la panacea di tutti i mali, ma è un passo avanti nella gestione dei flussi migratori. Funziona così: i migranti raccolti da mezzi italiani, verranno condotti nelle strutture create in Albania, in attesa che venga esaminata la loro richiesta d’asilo. Questa pratica coinvolge solo i migranti che provengono da Paesi definiti sicuri, non le persone che scappano da tirannie o da situazioni di oppressione. La pratica che stabilirà se hanno diritto d’asilo o meno porterà a una decisione entro un mese. Di sicuro è un miglioramento rispetto all’immobilismo buonista che ha caratterizzato i governi di centrosinistra.
E qui però comincia il lato divertente. In casa nostra è partito subito l’allarme fascismo, sul quale oggi si sono esercitati i giornaloni: le destre sovraniste becere e xenofobe, senza solidarietà umana, perfino eversive rispetto alla Costituzione. Spettacolare è l’attacco dell’editoriale su Repubblica di Francesco Bei, che si intitola Propaganda e umanità: “I primi migranti sono partiti, destinazione Albania, è dai tempi di Galeazzo Ciano, ministro degli Esteri, che il Paese delle Aquile esercita un fascino irresistibile per la destra nostrana, che ora può vantare di avere di nuovo italianizzato un pezzettino dell’altra sponda adriatica”. Elly Schlein, nominalmente leader del principale partito d’opposizione, nei fatti più nota come spalla di J-Ax, straparla di deportazione, evoca scenari da campo di concentramento.
E poi ci sono gli altri. Per esempio il premier laburista del Regno Unito Keir Starmer, che un mese fa è venuto in Italia, si è fatto spiegare dalla presidente Meloni i dettagli di questo accordo, e lo ha giudicato un modello da cui il Regno Unito potrà ispirarsi; ha anche detto che l’Italia è un’alleata nel contrasto alle gang di trafficanti, perché nel mondo laburista, cioè una sinistra pragmatica, l’immigrazione non è così un carnevale dei buoni sentimenti, ma un fenomeno strutturale da gestire, non da subire, e i confini degli Stati vanno tutelati.
Ancora più divertente è che dopo Starmer anche un’insospettabile Ursula von der Leyen ha detto che l’accordo tra Italia e Albania è un modello. La presidente della Commissione Europea, nella lettera inviata ai capi di Stato e di governo in vista del Consiglio europeo di giovedì, ha appoggiato apertamente l’idea di sviluppare centri di rimpatrio al di fuori dell’Unione europea e ha aggiunto che “con l’avvio del protocollo Italia-Albania saremo anche in grado di trarre lezioni pratiche”.
È la schizofrenia definitiva: al di qua delle Alpi c’è il fascismo, al di là delle Alpi c’è il mondo, in cui i leader lontanissimi da noi, socialdemocratici come Scholz, tecnocratici come Macron, perfino Ursula von der Leyen, prendono atto che l’immigrazione incontrollata è una patologia della contemporaneità, come ha detto Starmer, guidata da gang di trafficanti; e che l’Europa, continente civile, deve gestire il fenomeno. Tutto questo la dice lunga su quanto sia irrimediabilmente truccato il dibattito italiano.