Gli spioni strabici che guardano solo a destra

· 10 Ottobre 2024


Cari ascoltatori, già è grave vivere in un Paese dove sembra sia prassi che poteri, apparati, pezzi di banche spiino i politici, i rappresentanti eletti democraticamente dal popolo; ma è ancora più grave che questi spioni siano sempre strabici e guardino, per la stragrande maggioranza dei casi, nei conti, nelle vite, negli affari dei politici di centrodestra.

Il padre di tutti gli scandali di questo tipo è l’attività di dossieraggio che aveva come protagonista il tenente della finanza Pasquale Striano e che consisteva nell’accesso massiccio, abusivo e compulsivo a dati sensibili di persone importanti, tra cui molti politici: in media un accesso ogni minuto e venti secondi. Oggi sul Giornale è stata pubblicata un’istruttiva intervista all’attuale tesoriere della Lega, Alberto Di Rubba, che all’epoca era direttore amministrativo del gruppo parlamentare, “Così i dossier di Striano hanno fabbricato l’inchiesta sui 49 milioni”, in cui riepiloga come ogni settimana si ritrovasse spiattellate sull’Espresso le sue società, le sue attività lavorative, i suoi interessi, e si chiedeva da dove diavolo venissero tutte quelle informazioni. Non si tratta neanche di un’inchiesta giudiziaria che dà mangime ai giornalisti, ma sembra il contrario, cioè che l’attività di dossieraggio abbia partorito iniziative giudiziarie, sempre a danno di un unico nemico politico.

È il cortocircuito finale della democrazia. Ora, Di Rubba ha chiesto accesso agli atti dell’inchiesta di Perugia che indaga sul dossieraggio, ma è interessante questo capovolgimento, e il fatto che nel mirino ci fosse la Lega, come ha raccontato il Tempo, dalla vittoria elettorale del 2018: Striano inondò di spiate le Procure italiane, Bergamo, Milano, Genova, Roma, le stimolava a occuparsene, emersero segnalazioni provenienti da San Marino che citavano una finanziaria lussemburghese, la quale poi smentì le informazioni che erano state diffuse. E questo verminaio aveva ancora una volta nel mirino la Lega.

Altra notizia, oggi Il Domani (che ha alcuni giornalisti indagati per la vicenda Striano) apre così: “Spiati Meloni, Giambruno e La Russa. Violati i conti correnti di ministri e magistrati”. Si parla di un’inchiesta della Procura di Bari su un ex dipendente di Intesa San Paolo che avrebbe effettuato oltre 6mila accessi a conti correnti, “tutti abusivi”. Vittime sarebbero Giorgia Meloni, la sorella Arianna, capo della segretaria politica di Fratelli d’Italia, i ministri Daniela Santanchè e Guido Crosetto, persino la seconda carica dello Stato, il presidente del Senato Ignazio La Russa. Non ce n’è uno di sinistra neanche in questo caso, che sembra più artigianale e meno legato a una trama politica. Ma si può vivere così, in un Paese di spioni strabici?


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