Landini sciopera sulla finanziaria che non c’è
Giovanni Sallusti · 8 Ottobre 2024
Cari ascoltatori, vi ricordate un film del 2002 di Steven Spielberg, un autentico capolavoro che si chiama Minority Report? Raccontava un mondo tecnologico all’estremo, la iper-informatizzazione delle esistenze e ipotizzava utilizzi futuri dell’intelligenza artificiale. Quel che forse non tutti hanno notato in Minority Report, è che contiene anche la nuova stagione sindacale di Maurizio Landini.
Il film di Spielberg nasce da un’idea letteraria di un gigante della fantascienza (e anche dell’antropologia), Philip Dick, che non era un ottimista sul futuro dell’umanità. Dick immagina un sistema chiamato Precrimine, basato sulle capacità extrasensoriali di precognizione di tre umani, che permette alla polizia di evitare gli omicidi individuando e arrestando preventivamente gli assassini, cioè prima che commettano il delitto.
Landini deve aver fatto lo stesso, ma con una sorta di pre-sciopero. Infatti, sull’ordine del giorno approvato ieri dall’assemblea del sindacato, il segretario della Cgil preconizza: “La prossima legge di bilancio inaugurerà una lunga stagione di rigore e di tagli alla sanità, all’istruzione e ricerca, alla previdenza, ai contratti collettivi nazionali di lavoro pubblici, agli enti locali, agli investimenti”.
Lui sa tutto già oggi, a ottobre: come sarà la manovra finanziaria, che notoriamente va in porto in Parlamento a fine dicembre, e sa già che cosa conterrà, non importa se l’elaborazione dei contenuti è appena iniziata. Sa già che sarà una devastazione, un colpo durissimo contro i lavoratori e conosce anche tutti i dettagli, perfino i tagli alla sanità (che fra l’altro sono quelli che hanno imperversato quando ha governato il Pd). Sa tutto e quindi ventila già l’avvio del grande rito collettivo del sindacato italiano, cioè lo sciopero generale.
L’efficienza dell’”Unità pre-sciopero” di Landini è impressionante: conosce i provvedimenti prima che vengano immaginati, prima che cominci l’odissea del percorso che porta alla legge: al momento il Parlamento sta esaminando il piano strutturale di bilancio che sostituisce la vecchia Nadef, la nota di aggiornamento al Def; poi andrà elaborato il documento programmatico di bilancio; poi se tutto fila (ed è da vedere), il bilancio viene presentato alle Commissioni parlamentari, in genere nella seconda metà di novembre; poi finalmente approda in Aula e, praticamente sempre, la manovra viene approvata a un gong dal brindisi di Capodanno, con i parlamentari con un piede sull’aereo. Inoltre, a fine ottobre in genere è previsto un primo giudizio sullo stato dei lavori da parte delle agenzie di rating, la pubblicazione dei dati fondamentali dell’Istat alla fine dell’anno.
Ma sono tutti dettagli, perché Landini sa già tutto, sa già che sarà una disfatta e perché: perché è il risultato di una scelta politica precisa, quella di non toccare i profitti, mentre per lui non ci sono abbastanza tasse, questa è la classica spiegazione del sindacato. Landini ha ricevuto il mandato dell’assemblea di verificare e definire con le altre organizzazioni sindacali confederali le modalità e i tempi utili a contrastare le scelte del governo in vista della manovra di bilancio. Che lui a ottobre conosce già.
Non serve precognizione per vedere, quindi, che la Cgil non agisce per tutelare il lavoro e i lavoratori, che non ha nello Stato economico del Paese la sua preoccupazione principale, ma che si muove per ideologia, che fa opposizione a priori ai governi di centrodestra, che ha un movente solo politico e ombelicale. Questa è fantascienza, altro che Dick: un sindacato che si muove non per i lavoratori ma per ideologia contro una parte politica, senza nemmeno sapere che cosa ha intenzione di fare. Ma loro hanno l’Unità pre-sciopero…