C’era un Merlo a Pontida. E non ci ha capito niente

· 7 Ottobre 2024


Cari ascoltatori, stamane avrei voluto condividere con voi un’ultima analisi dopo-Pontida, ma ho cambiato idea dopo aver letto l’articolo di Francesco Merlo pubblicato su Repubblica: è molto istruttivo, perché dà l’idea di quell’altrove ideologico in cui è rintanato il pensiero di sinistra, progressista, della presunta gente per bene, di quelli che si oppongono ai cosiddetti estremisti e ai sovranisti.

Vorrei quindi leggerne alcuni brani con voi. Merlo esordisce dicendo che Pontida è stato un flop, ed è un pochino strano, visto che oggi monopolizza le prime pagine di tutti i giornali, compreso il suo. E prosegue: ”Inquieta più di un successo perché questi sono i mostri italiani dell’Europa uncinata o, se volete, “gli eroi italiani” come scandisce il fascistone olandese di governo Geert Wilders”. Il professorino dell’antirazzismo di Repubblica ha letto Pontida come un raduno di nazisti, ma neanche sa chi è Wilders: non sa che rivendica una formazione liberale, liberista in economia, che considera Margaret Thatcher come suo modello, non Heinrich Himmler; Wilders è un seguace di Oriana Fallaci, alla quale si ispira quando si oppone all’islamismo totalitario e all’eccesso di immigrazione islamica proprio in nome dei valori antifascisti, perché lui vede nell’islamismo una forma di ideologia che, mutatis mutandis, replica oggi certi orrori del Novecento. Wilders può non piacere a Merlo, ma definirlo fascistone è un’opera di falsificazione, bieca e/o ignorante, vedete voi.

Riprendiamo Merlo: “E invece adesso, la “destra frecciata” degli ungheresi e poi dei cechi e dei portoghesi, degli olandesi e degli spagnoli di Vox — anche questi rubati a Giorgia — , degli austriaci e dei francesi e soprattutto di Orbán, appunto, che tutti gli altri trattano come il leader dei leader, il capo dei capi”. In pratica, una sorta di mafia che si è unita a Pontida e “si trasfigura nel loro Führer quando li riempie di furore ‘contro l’Europa unita che dobbiamo rioccupare’”. Viktor Orban, in verità, è il leader di una democrazia che si trova nell’Unione Europea: ma Merlo è in piena scampagnata fra i suoi pregiudizi e si spinge a scomodare la più grande tragedia del Novecento, il nazismo e la Shoah, offendendo oltretutto la memoria delle vittime.

A un certo punto Merlo si chiede: “È il razzismo che si è fatto astuto? A Parigi, a Vienna, a Berlino, i Patrioti, anche quando arrivano primi alle elezioni, subiscono il cordone sanitario dell’emergenza democratica, la Brandmauer, il muro spartifuoco”. Cioè, rivendica la capacità delle élite europee di mettere tra parentesi la democrazia, quando partorisce un esito sgradito a loro signori, lui incluso. Nelle sue righe si sente tutto il suo disprezzo antropologico: “Sfilando in passerella come all’Eurovision Song Contest, gli zozzoni d’Europa cancellano il vecchio verde-lega e impongono il nuovo nero-continental alle panze da birra e salamella di questi militanti che sono una combriccola”.

Questa è la nemesi finale: la sinistra un tempo esprimeva un valore, anche simbolico, proprio nella salamella, nella festa di popolo, nella festa dell’Unità, nel legame con la vita reale, le persone reali, col lavoro reale. Poi proponeva ricette politiche spesso deliranti e totalitarie, ma almeno stava nella realtà. Invece al professor Merlo le panze da birra e salamella non piacciono (io birra e salamella me le sono fatte, alla sua salute), vi ha visto “l’assaggio di un possibile, terribile futuro. E il fango che mi ha rovinato le scarpe ne è il cattivo presagio”.

Chissà Merlo dove ha visto questo assaggio, forse nelle ricette che non gli piacciono, sull’immigrazione, sul radicalismo islamico. Di certo lo ha disturbato ritrovarsi le scarpe sporche di fango (aveva piovuto…), che gli si sono rovinate andando a fare questo reportage in mezzo ai barbari, zozzoni, pseudonazisti con le panze piene di birra e salamella. Questo è l’alfabeto odierno della sinistra. E poi si meravigliano se perdono sempre.


Opinione dei lettori

Commenta

La tua email non sarà pubblica. I campi richiesti sono contrassegnati con *




Radio Libertà

Background