“Il mondo dovrebbe ringraziare Israele”
Alessandra Mori · 2 Ottobre 2024
Nel corso della rubrica settimanale “Pop economia – Rumore” Alessandra Mori ha scambiato idee sulla situazione in Medio Oriente con David Zebuloni, giornalista del settimanale israeliano Makor Rishon, e con Noemi di Segni, presidente dell’Ucei, l’Unione delle comunità ebraiche italiane. Di Segni ha delineato così il rapporto fra le azioni militari di Israele contro i terroristi di Hezbollah, di Hamas e Houti: “Premesso che all’interno di Israele e anche nella diplomazia internazionale c’è una dialettica molto intensa su quello che deve essere fatto o non deve essere fatto, intervistando duemila esperti e questo è molto bene che avvenga, Israele ha fatto un’operazione militare che è un servizio per tutto il mondo, per tutto il mondo occidentale. Il mondo non dovrebbe accusare Israele ma ringraziarlo per quello che vien fatto a Gaza, per quello che viene fatto in Libano e verso l’Iran e anche verso gli yemeniti. Ma il mondo sta fermo a guardare: se stesse a guardare in silenzio sarebbe già tanto, invece lancia accuse ed è una cosa che genera isolamento e disagio”.
Di Segni prosegue: “Ma chi di questi che salgono sul palco in Italia ha lasciato la propria casa per un anno perché gli lanciano i missili? Prima di parlare uno deve pensare con la testa di quel che hanno vissuto queste persone. Chi di loro ha mai visto i missili e chi di loro ha mai lasciato casa propria per un giorno, una settimana, un mese, un anno? Chi di noi l’ha fatto, per poter giudicare?”
Sui rapporti con il mondo musulmano: “Noi abbiamo molti rapporti con diversi soggetti e istituzioni musulmane, persone che sono convinte sia a livello di vertice che di singoli e desiderano semplicemente convivere alla giornata. Queste sono le persone che io incontro, spero di esprimermi ovviamente con rispetto. In moltissimi esercizi commerciali, nei giardini, nelle scuole, nelle occasioni quotidiane, io sono sicura che queste persone non vogliono il fondamentalismo islamico qui in Italia: chi dà l’assist al fondamentalismo islamico non sono questi musulmani, ma sono gruppi organizzati che hanno finalità ben diverse: e sono estremi che si incontrano, quelli evidentemente di certi centri sociali, di una certa sinistra radicalizzata con altri gruppi radicalizzati religiosamente. Per la società italiana non è motivo di tranquillità, quindi il nostro appello è per la società italiana: capire che l’appello non è “difendete noi ebrei perché qualcuno ci minaccia”, è difendiamoci come società italiana da chi abusa di strumenti di democrazia posti a tutela di tutti”.
Riguardo al primo anniversario della strage del 7 ottobre Noemi Di Segni rivolge “un messaggio di lucidità: almeno per il giorno 7 ottobre di partecipare al dolore e in ricordo di tutte le vittime, chi è stato trucidato e anche di chi è stato ferito, è ferito nell’anima. E soprattutto un abbraccio immenso e forte ai ragazzi, ai giovani che devono raccogliere speranza per un futuro che non è solo sicurezza, ma proprio fiducia nel prossimo e negli altri in questo concetto di convivenza.