Il premier francese copia Salvini. Lo processiamo?
Giovanni Sallusti · 1 Ottobre 2024
Cari ascoltatori, nella narrazione delle anime belle c’è un continente dove le frontiere sono abolite, un’Europa tutta basata sull’inclusione e l’accoglienza acritica dell’altro, e poi c’è questo pazzo scriteriato, il sequestratore Matteo Salvini, che è sotto processo a Palermo.
La realtà, però, è che il cancelliere tedesco social democratico Olaf Scholz sospende Schengen e impone uno stop radicale all’immigrazione incontrollata; è che molti fra i più recenti governi spagnoli, compresi quelli di sinistra, hanno bloccato l’arrivo dei migranti; è che il premier laburista Keir Starmer nel Regno Unito dichiara guerra all’immigrazione clandestina e l’Australia schiera perfino la marina militare.
E in queste ore il neo-primo ministro francese Michel Barnier, non proprio un lepenista sovranista (è stato commissario europeo con la Commissione di Romano Prodi e di Barroso, è un prodotto della scuola della tecnocrazia francese), ha parlato davanti all’Assemblea Nazionale e ha dichiarato che la Francia non gestisce a dovere la propria politica migratoria, e rischia di non riuscire più neanche a integrare: per cui Parigi deve ripristinare i controlli alle frontiere, in linea con quanto fatto dalla Germania. Barnier ha anche proposto di facilitare la proroga eccezionale della detenzione per gli stranieri irregolari. Un giro di vite che presso la nostra sinistra, di fronte a provvedimenti analoghi previsti dal Ddl Sicurezza, ha fatto gridare al fascismo.
Quindi, sorpresa: i confini esistono, gli Stati nazione esistono e vanno gestiti, le frontiere non sono mere porte d’ingresso. Barnier – non Marine Le Pen – ha sottolineato anche come la regolamentazione dei flussi passi attraverso il controllo delle frontiere esterne dell’Unione, e che bisogna agire anche a monte, cioè impedire che i migranti partano, come più volte ha detto quel pazzo sequestratore di Salvini.
La conclusione è che esiste una narrazione, e poi esiste la realtà. Nella realtà, alla ormai lunga lista di politici occidentali che la pensano come Matteo Salvini si è aggiunto il neo-primo ministro francese Michel Barnier, nominato da Macron.