Netanyahu smaschera l’Onu. Applausi

· 28 Settembre 2024


Cari ascoltatori, vorremmo intonare un peana dell’uomo che nella vulgata delle anime belle è inspiegabilmente diventato un criminale di guerra, addirittura un genocida, al punto da sdoganare un paragone grottesco e offensivo con Hitler. L’uomo è Benjamin Netanyahu, il premier dell’unica democrazia del Medio Oriente che sta combattendo per la sua sopravvivenza. La pressione è tale che perfino Giorgia Meloni ha ceduto a questa retorica: pur non adottando le posizioni folli del mainstream (la premier presiede un governo che sta chiaramente con Israele), all’Onu ha detto che Israele deve ricordarsi il diritto internazionale sui civili. Questo è un monito che andrebbe piuttosto girato all’Iran e alle varie diramazioni di tagliagole che agiscono per conto di Teheran, e che dal 7 ottobre in poi stanno ulteriormente mettendo nel mirino i civili israeliani.

Anche Netanyahu ha parlato all’Onu: ha gettato in faccia all’Assemblea la sua diffusa, inaccettabile, ributtante ipocrisia in tema di Medio Oriente, e ha pronunciato questo discorso inappuntabile mentre l’esercito israeliano stava conducendo una pesante offensiva contro i terroristi di Hezbollah, con la quale  è riuscito a eliminare il suo storico leader Nasrallah.

Ha detto Netanyahu: “Non intendevo venire qui perché il mio Paese è in guerra, sta combattendo per la sua sopravvivenza. Ma dopo aver sentito le bugie e le calunnie contro Israele da molti oratori su questo podio, ho deciso di venire e di ristabilire la verità. Continueremo a indebolire Hezbollah finché non saranno raggiunti tutti i nostri obiettivi”, uno dei quali è permettere agli 80 mila sfollati israeliani che non hanno casa, perché vivono al confine nord e sono quotidianamente oggetto di attacchi da Hezbollah, di tornare a vivere una vita quasi normale. “Ho un messaggio per i tiranni di Teheran: se ci colpite, noi vi colpiremo. Non c’è posto in Iran che il lungo braccio di Israele non possa raggiungere. E questo vale per tutto il Medio Oriente. Questa guerra può finire. Tutto ciò che Hamas deve fare è arrendersi, deporre le armi e liberare gli ostaggi. Se non lo farà, combatteremo finché non otterremo la vittoria, la vittoria totale. Non c’è alternativa”.

Netanyahu ha poi mostrato due mappe, una della benedizione, in cui in cui Israele e molti Stati musulmani, compresa l’Arabia Saudita, possono vivere in pace, commerciando, scambiando, riconoscendosi reciprocamente. E una della maledizione, che raffigura l’asse del terrore sciita guidato da Teheran, che impedisce che il Medio Oriente sia pacificato. Poi ha accusato l’Onu di essere una “farsa sprezzante”, una “società terrapiattista anti-israeliana” e una “palude antisemita”. A noi sembra pura cronaca: l’Onu ha emesso più mozioni di condanna contro il piccolo Stato di Israele, che è grande quanto la Lombardia, rispetto alla somma delle condanne indirizzate a tutte le orrende dittature del globo, Corea del Nord, Iran, Siria, Cina, le dittature africane. L’Onu è davvero una palude antisemita e Netanyahu ha tutto il nostro plauso.


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