Valditara: I comunisti come Raimo sono i veri violenti
Giovanni Sallusti · 14 Settembre 2024
Dopo la pausa estiva, l’intervista settimanale con i protagonisti della politica, dell’attualità, del giornalismo “Parlando liberaMente” ritorna con il ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara, in perfetta sincronia con l’avvio dell’anno scolastico 2024-25. Il ministro ha commentato duramente la polemica innescata da Christian Raimo nei giorni scorsi: “Sono rimasto particolarmente colpito da affermazioni così violente. Mentre ho avuto una totale solidarietà da parte di tutte le forze politiche del centrodestra, ho avvertito un silenzio tombale da parte delle forze di opposizione. Cinquant’anni fa qualcuno usava toni virulenti, aggressivi, minacciosi. Sappiamo poi come è andata a finire. Io auspico veramente un grande patto repubblicano che dovrebbe unire tutti coloro che si riconoscono nella nostra Costituzione. Il problema è che purtroppo alcune forze politiche probabilmente in tutti i valori della nostra Costituzione non si riconoscono. Temo purtroppo che ci siano all’interno dell’Opposizione ancora alcuni nostalgici del comunismo e delle sue prassi che probabilmente sono incompatibili con una democrazia liberale e repubblicana”.
Valditara ha poi illustrato i valori della scuola costituzionale, che ha “il compito di individuare e poi valorizzare i talenti di ogni giovane”, e ha ricordato le novità e alcune delle politiche che ha promosso per rilanciare l’istruzione italiana: la riforma degli istituti tecnici e professionali allo scopo di mettere in luce la pluralità delle intelligenze e di colmare il mismatch fra la disponibilità di competenze e la richiesta delle aziende, la riforma delle pagelle e del voto in condotta, le linee guida sull’educazione civica, il potenziamento della lingua italiana per gli studenti stranieri, la garanzia della continuità didattica per i giovani con disabilità.
Il ministro ha posto l’accento anche sulla questione del precariato: “ I governi precedenti non hanno fatto nulla, noi abbiamo fatto un’analisi concreta. La grande maggioranza dei precari è composta da docenti sul sostegno: la legge prevede che per essere assunti bisogna avere la specializzazione, ma siccome il sistema universitario non si è rivelato in grado di soddisfare questa necessità, abbiamo deciso di intervenire con Indire, il centro di formazione che fa capo al Ministero, in collaborazione con l’osservatorio scolastico per la disabilità. Questa è una risposta concreta per 85 mila docenti di sostegno. Dopo di che gradualmente trasformeremo i posti in organico di fatto in organico di diritto, per stabilizzare questi docenti”.
E infine un pensiero proprio per i ragazzi che tornano sui banchi: “Visitando le scuole italiane ho conosciuto migliaia di ragazzi, ho trovato dei giovani meravigliosi, che vogliono costruirsi un futuro, che hanno sogni e aspirazioni. Devono vivere il percorso scolastico, il processo di apprendimento con grande entusiasmo. E la scuola costituzionale deve far sì che quelle aspirazioni possano realizzarsi, deve dar vita a una formazione di qualità che offra prospettive occupazionali certe e in tempi rapidi”.