Open arms, processiamo tutti i leader europei?

· 14 Settembre 2024


Cari ascoltatori, tra poche ore si conosceranno le richieste della Procura di Palermo sulla pena da infliggere all’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini, responsabile di aver tutelato i confini nazionali, di aver ripristinato l’idea che l’immigrazione clandestina è un reato, di aver applicato la linea politica per la quale era stato votato alle elezioni. Non cambia che il pm chieda un mese o 15 anni: qualunque persona intellettualmente onesta e affezionata a uno Stato di diritto liberale riterrà questo processo una follia in sé.

Per realizzare a pieno che cosa significa questa vicenda, pensiamo a tutti i “sequestratori di persona” che oggi sono idealmente processati con Matteo Salvini: se in un mondo civile e liberale, non nelle dittature, nelle satrapie, nelle autocrazie del terzo mondo, valesse l’ottica della Procura di Palermo, quanti leader dovrebbero essere portati alla sbarra? Sicuramente tutti i governanti spagnoli, di destra e di sinistra, degli ultimi dieci anni, perché è noto che la Spagna non concede spesso i suoi porti, anche quando ci sono navi di Ong che dichiarano di essere in difficoltà e i porti spagnoli sono i più vicini. Anzi, bisognerebbe processare il premier socialista Sanchez, secondo il quale l’immigrazione non è un fenomeno da subire ma da gestire, per cui ha inasprito alcuni provvedimenti in modo simile a quelli dell’attuale governo Meloni. In aula dovrebbe finirci anche uno dei tanti idoli stranieri delle sinistre italiche, Zapatero, che arrivò a sparare sui barconi dei migranti per non farli sbarcare in Spagna.

Con la stessa ottica della Procura di Palermo dovrebbero poi essere giudicati i governanti francesi degli ultimi vent’anni, sicuramente Emmanuel Macron, ma anche Francois Hollande, Nicolà Sarkozy, perché ogni anno la Francia difende i suoi confini a Ventimiglia, cattura i clandestini che li varcano, li riporta in Italia con la forza, setaccia i treni per scovare quelli che ci provano via terra: si sono viste scene in cui sono comparsi manganelli e addirittura ruspe.

E ancora, il tribunale toccherebbe anche al leader della Spd, il progressista Olaf Scholz, che sta attuando e rivendicando un giro di vite sull’immigrazione, al punto che la Germania si riserva il diritto di sospendere da lunedì il trattato di Schengen, appellandosi all’articolo 25A, il quale prevede che, qualora vi sia una grave minaccia per l’ordine pubblico o per la sicurezza interna di uno Stato membro, quest’ultimo può eccezionalmente ripristinare il controllo di frontiera su tutte le frontiere interne. Angela Merkel addirittura selezionava i migranti “accoglibili”, faceva entrare i siriani laureati, mentre altri con una formazione inferiore o inesistente invece no; anzi, alcuni dei prescelti li sequestrava proprio, li teneva bloccati in Germania.

Per non dire dei più recenti primi ministri conservatori britannici, prima della recente svolta laburista: Rishi Sunak aveva attuato una ferrea politica di respingimenti, ricordiamo l’idea di ricondurre i migranti clandestini in Rwanda e l’estrema agilità dei procedimenti di espulsione. Anche Sunak andrebbe arrestato in quanto sequestratore e trascinato in ceppi a Palermo. Così come, ovviamente, Donald Trump, che è stato il Presidente della più grande democrazia liberale del mondo, anche lui un sequestratore incallito, per la sua volontà di arrestare il colabrodo che oggi è il confine col Messico e tornare a gestire i confini; e allora pure Bill Clinton, perché la costruzione del muro al confine è cominciata con lui, anzi l’idea era proprio sua.

Potremmo andare ancora avanti con questo elenco. Tutti i governanti del mondo avanzato, di ogni parte politica, inclusi gli idoli della nostra sinistra, hanno gestito l’immigrazione incontrollata e il traffico di esseri umani con metodi anche più duri di quelli usati da Matteo Salvini. E nessuno, in quei Paesi, si è sognato di processarli. Questa follia è tutta italiana.


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