Flat tax e nucleare, due colpi di centrodestra
Giovanni Sallusti · 9 Settembre 2024
Cari ascoltatori, finalmente si torna alla politica e stasera prendiamo atto felicemente che sono stati battuti due colpi chiari e precisi di centrodestra, il tema della flat tax e il tema del nucleare: e chi li ha battuti è Matteo Salvini. Si è appena concluso a Palazzo Chigi un incontro fra leader con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, i vicepremier Salvini e Tajani, Maurizio Lupi di Noi moderati e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. È stato un incontro i cui temi avevano la prossima manovra economica sullo sfondo, perché le scadenze premono, ma anche finalizzato a serrare le fila, visto che il governo si trova lievemente sotto attacco da parte di alcuni “poteri mediatici”.
La nota di rito che ne è seguita ha confermato che si proseguirà nel solco di una politica di bilancio seria ed equilibrata, concentrando tutte le risorse a disposizione sulle priorità già indicate, famiglie, imprese, giovani e natalità, e mettendo definitivamente la parola fine alla stagione dei bonus, che hanno dimostrato di non produrre alcun risultato e hanno rappresentato una mera follia distributiva di stampo giallorosso con l’unico fine di ottenere un consenso immediato.
Oltre l’oggettiva buona gestione, però, l’elettorato di centrodestra si aspetta la messa in opera di una chiara visione del mondo, un cambio di paradigma sulle parole d’ordine: e i due temi che in questi giorni Matteo Salvini sta portando avanti vanno in questa direzione. Un tema è l’innalzamento della flat tax sopra la soglia degli 85mila euro di fatturato per i lavoratori autonomi e professionisti, ipotesi che Salvini ha illustrato a Cernobbio e che è quanto crediamo si aspetti qualunque liberale e conservatore che lavori nel mondo reale: un passo in direzione di una rivoluzione fiscale che va oltre il buon lavoro sulle singole aliquote, imposta proprio una diversa relazione tra fisco e cittadino.
Il secondo tema è anche più globale. Il segretario della Lega ha dichiarato che una delle “mission” più importanti di questo governo è riportare l’Italia nel contesto della modernità riavviando il dossier del nucleare, cioè facendo vedere che anche sulla politica energetica (e ambientale) si può avere una visione alternativa: l’approccio del passato, ideologico e masochista ha tagliato l’Italia fuori dal nucleare di ultima generazione, pulito, sicuro. Ecco, riaprire quest’agenda è offrire un’alternativa strutturale che non sostituisca, ma che si aggiunga al carbonfossile: ancora un esempio di visione del mondo non ideologica, e una battaglia che ci auguriamo sia da qui in avanti una delle priorità di questo governo.