Tajani, di’ qualcosa di centrodestra

· 26 Agosto 2024


Cari ascoltatori, avremmo una domandina modesta e lineare per il protagonista politico di questo agosto, il ministro degli Esteri Antonio Tajani, il quale ha deciso di ritagliarsi un ruolo da leader politico dando sponda a chi cerca di generare tensioni nel governo di centrodestra, che già è sotto attacco mediatico e forse a breve anche giudiziario.

Forza Italia e Tajani in primis con la questione dello ius scholae hanno trasformato l’estate in una sorta di guerriglia interna a bassa intensità a colpi di diplomatichese. Per esempio, oggi Tajani ha detto che la sua posizione sullo ius scholae è una visione d’Italia e di società, e non ha a che vedere con la tenuta del governo. Se aveva intenzione di tranquillizzarci, ha invece peggiorato la situazione: perché significa che la “visione”, sua e del suo partito, è di un’Italia che incentiva la concessione di ulteriori cittadinanze italiane agli immigrati, quando l’Eurostat dice che siamo il Paese che negli ultimi dieci anni ne ha concesse di più.

Vorremmo portare a conoscenza di Tajani il fatto che non basta essere una seconda generazione e aver svolto un percorso di studi interno per essere integrati nelle società europee occidentali: anzi, spesso sono proprio le seconde generazioni a non riconoscersi nei nostri valori, nel nostro modo di pensare alla dignità della persona, alla parità tra uomo e donna, alla separazione tra reato e peccato, quindi al pensiero laico. E purtroppo – parliamo di casi estremi – spesso appartengono alle seconde generazioni i protagonisti di attentati terroristici.

Invece, mentre con una mano indica lo ius scholae come priorità, Tajani con l’altra si premura di frenare sull’autonomia differenziata, anzi di “vigilare”, sottolineando non solo che prima di tutto vanno individuati i Lep (cosa già prevista dalla legge) ma anche che pure nelle materie in cui non sono previsti c’è il pericolo di generare disparità (che in realtà ci sono già e sono storiche ed endemiche).

La nostra domanda a Tajani, dunque, è la presente: provi a pensare a un elettore tipo di Forza Italia, anche in senso storico, protagonista di quel Forza-leghismo che nel 1994 creò il centrodestra come lo conosciamo oggi, quella spinta innovativa, genuina, trainante. Un elettore di quel tipo vorrebbe vedere realizzato lo ius scholae o concretizzata l’autonomia differenziata? Vedrebbe con più favore l’immigrazionismo ideologico, o la responsabilizzazione dei governanti locali, la valorizzazione dei territori, il contenimento dell’assistenzialismo e della spesa? Buttiamo lì un esempio: il costo delle bollette pagate dalla Regione Campania è in media 14 euro per cittadino, quelle dalla Regione Veneto è 0,6 euro. Abbiamo idea che quell’elettore-tipo preferirebbe veder avanzare l’autonomia piuttosto che lo ius scholae. Tajani ci penserà su?


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