Angela illumina l’ora più buia dello sport

· 1 Agosto 2024


Cari ascoltatori, nell’era distopica in cui 2 più 2 può fare 5 (avrebbe detto Orwell) a seconda delle esigenze dell’ideologia, delle paturnie, dei dogmi politicamente corretti, oggi si è manifestato il controsenso supremo: le Olimpiadi hanno ucciso lo spirito sportivo. L’essenza di questo spirito che le Olimpiadi dovrebbero incarnare rimanda alla radice classica, greca: una competizione leale da cui deve scaturire la virtù sportiva, umana, e anche l’ingegno. E invece oggi è successo che la nostra pugile Angela Carini è salita coraggiosamente sul ring contro l’avversaria intersex algerina Imane Khelif, che ha livelli di testosterone maschili, che ha cromosomi XY, quindi nella realtà un maschio. Angela ha affrontato l’avversaria ma dopo nemmeno un minuto ha dovuto abbandonare: come ha detto lei stessa, “ero salita sul ring per combattere, non mi sono arresa, ma i pugni facevano troppo male e dunque ho detto basta”.

Il fatto è che facevano troppo male perché a monte è mancata quella lealtà, quel riconoscimento reciproco fra avversari che è la precondizione di un evento come le Olimpiadi, che ne è uno dei valori veri. È stata subito evidente la sproporzione fisica e anche la sproporzione morale: perché nessuno si è posto il tema, tutti sembravano immersi in una recita credendo nel copione, come se fosse normale: il pubblico, l’arbitro, ahimè i telecronisti Rai che in diretta hanno avuto la faccia di dire “non capiamo come mai si ritira”. Quel che non capiscono è che i colpi facevano troppo male perché a far veramente male è quest’ideologia, perché queste Olimpiadi macroniane poggiano non sullo sport ma su sull’ossessione woke, LGBT: a partire dall’Ultima cena di Leonardo sfigurata, fino a sdoganare come giusto che una persona con forza e cromosomi maschili possa picchiare su un ring una donna.

E tutto questo non solo nel silenzio di tutti quelli che fanno retorica sulla violenza contro le donne, ma perfino fra gli applausi del mainstream di sinistra, della Boldrini: costoro hanno trovato normale questo insulto allo sport, alla logica, all’etica. Noi no, noi non lo troviamo normale e mandiamo il nostro miglior abbraccio ad Angela Carini.


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