Attenti leghisti: i “buoni” menano e nessuno dice ba

· 23 Luglio 2024


Cari ascoltatori, voglio raccontarvi una storia e poi esaminare due conclusioni alternative. La storia è di un’aggressione da parte di un consigliere comunale ai danni di un altro: nell’aula del consiglio comunale di una cittadina italiana avviene uno scambio polemico e ironico tra due consiglieri, una scena normale nella commedia della politica, per di più locale. A un certo punto per uno dei due alza i toni e infine lo minaccia di passare alle vie di fatto: gli urla ti aspetto fuori e poi effettivamente lo aspetta fuori, lo strattona, lo spintona e lo afferra, gli stringe le mani attorno al collo per vari secondi, finché viene preso di forza dai suoi colleghi e allontanato, mentre lui oppone resistenza e tenta di reiterare l’aggressione. L’aggredito ha postato foto dei lividi sul collo e il referto del pronto soccorso con la diagnosi di contrattura muscolare-cervicale e una prognosi di cinque giorni.

Da qui partono le due conclusioni alternative, tipo quei fumetti di quando si era ragazzini, alla fine di alcune storie si poteva scegliere come farle andare a finire. Allora, soluzione A: l’aggressore è del centrodestra, della Lega e l’aggredito è del Pd, che cosa succede? Parte una formidabile canea sull’allarme fascismo, si lanciano appelli e compaiono paginate in serie sui giornali, inclusa un’articolessa di cinque pagine di Corrado Augusto su Repubblica che medita su questi istinti reazionari della destra che ritorna, viene trasmesso uno speciale non-stop di Corrado Formigli dalla prima serata fino alle quattro di mattina sul fascismo che ormai assedia le province italiane, le opposizioni in coro strattonano la senatrice Liliana Segre per costringerla a rilasciare una dichiarazione, intellò o pseudo tali, da Saviano all’ultimo reggicoda del mainstream, iniziano a postare compulsivamente sui social le fotografie di Matteotti (che ovviamente non c’entra niente ma fa sempre scena).

Soluzione B: l’aggressore è del Pd e l’aggredito è della Lega, che cosa succede? Niente. E in effetti è quel che sta accadendo, perché la soluzione B è la storia vera resa nota in queste ore: il fatto è avvenuto a Massa, dove il capogruppo della Lega Filippo Frugoli è stato aggredito dal consigliere del Pd Stefano Alberti. Dopo di che ha postato i lividi e tutta la storia.

Finora, sui siti di alcuni giornaloni questa notizia non è neanche comparsa, su altre pagine web è molto in basso. Sono pronto a scommettere che domani, al meglio, sarà una breve in cronaca e il titolo sarà centrato, più che sull’aggressione, sulle scuse da parte del consigliere Pd. Questa non è altro che una nuova puntata della saga nota come Doppiopesismo Politicamente Corretto, per cui la destra è aggressiva in sé e bisogna stendervi attorno un cordone sanitario, mentre chi stende il cordone sanitario fa sempre parte dei buoni e al massimo ha qualche testa calda al suo interno. E in caso un “buono” aggredisca qualcuno che sarebbe dovuto essere dentro quel cordone sanitario, parte una possente infornata di giustificazionismo, anche culturale, che produce il suddetto doppiopesismo. La soluzione B, cioè che l’aggressore è dei buoni e l’aggredito è dei cattivi, consiste nella comparsa di una fulminea coltre di nebbia mediatica. E noi di questa cosa ci siamo un po’ rotti le balle.


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