I 5 stelle europei “in prova”: i comunisti non si fidano
Giovanni Sallusti · 4 Luglio 2024
Cari ascoltatori, siamo arrivati alla conclusione della farsa grillina. Non è un caso che questo partito sia nato da un grande comico come Beppe Grillo, ma infine dalla grande comicità è caduto in una pessima parodia. I grillini sono nati come una variante un po’ meno acculturata e un po’ più demagogica del comunismo: un partito che ha fatto del reddito di cittadinanza uno dei suoi totem, mentre la sua posizione internazionale è sempre stata molto ballerina, con una dichiarata attrazione per regimi tipo quello venezuelano. Giuseppe Conte quando era premier immaginò un’equidistanza tra gli Stati Uniti e la Cina comunista. Insomma, sono sempre stati una variante di quel filone.
Che cosa è successo oggi? È successo che il Movimento 5 Stelle ha visto accettare la propria domanda di iscrizione nel gruppo parlamentare di estrema sinistra del Parlamento europeo, cioè The Left, dove troviamo la France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon, una sorta di comunismo 5.0, l’Alleanza Verdi-Sinistra, che ha fatto eleggere Ilaria Salis, e altri gruppi di ideologia gretina del Nord Europa.
La sorpresa è che neanche i comunisti si fidano completamente dei grillini. Infatti, questo gruppo di ideologici oltranzisti ha accettato la domanda di iscrizione di Conte &C. solo dopo aver concordato un periodo di prova di sei mesi. Non si tratta di una formalità, come ha tenuto a precisare The Left, ma di un periodo in cui verrà esaminata la loro compatibilità con gli altri partiti. Insomma, i grillini sono a rischio di essere giudicati imbarazzanti persino da questa compagnia. Non che questi estremisti abbiano torto: ai loro occhi è piuttosto strano che il Movimento 5 Stelle abbia governato con la Lega, per poi passare a governare con la Sinistra. Ricordiamo inoltre che nel precedente Europarlamento erano anche nello stesso gruppo di Nigel Farage, che per loro è lo spettro fascio-britannico.
The Left, nella sua follia, almeno è coerente: i grillini invece hanno sbandato di continuo, Conte ha governato con chiunque pur di mantenersi al potere, definendo e poi rimangiandosi una serie di sconclusionate parole d’ordine. Ma i 5 Stelle hanno sbandierato una certa allure rivoluzionaria e quindi è logico che alla fine siano precipitati dove avrebbero sempre dovuto stare. Tuttavia, per usare un termine politologico alto, sono talmente sputtanati che persino i comunisti più duri non si fidano di loro. È veramente finita in commedia.