Conservare Ursula non è da conservatori
Giovanni Sallusti · 25 Giugno 2024
Cari ascoltatori, stasera ci viene da dire che la conservazione non è sempre e per forza roba da conservatori: per esempio, in questo momento i conservatori – quelli autentici e filologicamente fedeli a ciò che questo termine significa nella tradizione politico-filosofica – sarebbero i più interessati a rompere lo status quo in Europa, basato sull’asse anacronistico e contro natura popolari-socialisti, che invece pare stia per reiterarsi. Le notizie dicono che oggi pomeriggio dietro le porte chiuse dell’eurocrazia si sarebbe trovata la quadra sui cosiddetti “top jobs”, i posti chiave e apicali della governance europea.
Il fatto è che questa quadra prevederebbe la conferma di Ursula Von der Leyen alla Commissione europea: e già così, un conservatore autentico non stappa la bottiglia migliore; ma c’è di peggio, la presidenza del Consiglio europeo andrebbe all’ex premier portoghese socialista Antònio Costa, mentre all’attuale premier estone Kaja Callas, espressione dei liberali, quella di Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione europea, carica doppiamente importante, con tutte le crisi belliche e geopolitiche in corso.
Insomma, una spartizione tra popolari, socialisti e liberali, cioè un deja-vu, come se non si fosse votato: due forze su tre di quelle che si sono spartite le alte cariche, i socialisti e i liberali, hanno a vario titolo perso le elezioni in Italia, in Francia e in Germania.
Allora, visto che secondo queste indiscrezioni Giorgia Meloni potrebbe essere coinvolta direttamente da Ursula nelle trattative su questo nuovo assetto, viene a galla l’ipotesi che la nostra premier potrebbe appoggiare questa governance in cambio di un commissario italiano di peso.
Ora, per carità, in politica non si può bocciare nulla a priori, almeno finché non si sa quale sarebbe il nome del commissario e quanto importante sarebbe la sua delega. Ma dal punto di vista di un conservatore “vero”, finiremmo a fare da stampella alla reiterazione di quel che abbiamo visto finora. Che è il contrario di quel che chiedono i popoli dei Paesi più importanti in Europa, cioè proprio una rottura con lo status quo: per dirla con un gioco di parole (ma mica tanto), chiedono e chiediamo ai conservatori di non conservare, perché il recente passato non vogliamo che ritorni.