Elly, smettila: perfino De Luca voleva l’autonomia
Pier Luigi Pellegrin · 21 Giugno 2024
Con Luca Toccalini (Commissione cultura a Montecitorio, segretario federale Lega Giovani), abbiamo parlato dell’approvazione alla Camera (con 172 voti favorevoli, 99 contrari, 1 astenuto) della legge sull’autonomia differenziata. La sorpresa per l’opposizione della sinistra, è anche maggiore se si pensa che Vincenzo De Luca, nel 2019, con una delibera di giunta chiese l’applicazione dell’articolo 116 comma 3 della Costituzione e negli indirizzi scrisse: “La Campania costituisce una realtà matura per sperimentare forme e condizioni particolari dell’autonomia e l’ottenimento di ciò, come consentito dalla Costituzione, permetterebbe di rafforzare il ruolo nevralgico in ambito socio-economico anche a beneficio dell’interesse della collettività nazionale”.
Andando a ritroso, un altro esponente della sinistra italiana, Achille Occhetto (segretario Pds), aveva inserito il federalismo nel programma elettorale del 1994. La mente va poi al 26 febbraio 2023, quando Elly Schlein divenne segretaria del Pd grazie ai “voti di chi passava per strada” (Riccardo Illy dixit, aggiungendo la parola “sciagura”): che cosa sarebbe accaduto oggi se invece come segretario Dem fosse stato eletto chi era stato indicato dagli iscritti? Si tratta di Stefano Bonaccini che nelle vesti di presidente della Regione Emilia Romagna aveva approvato la richiesta di autonomia, aggiungendosi ai colleghi (leghisti) di Lombardia e Veneto. Ancora più stonato è l’accanimento dei grillini, che pure l’autonomia l’avevano sottoscritta nel 2018, ai tempi del governo giallo-verde.