Macron si crede Napoleone! All’Eliseo serve una donna
Giovanni Sallusti · 14 Giugno 2024
Cari ascoltatori, stamattina vorrei parlare di una sindrome che a un certo punto colpisce tutti gli inquilini dell’Eliseo, tutti i presidenti della Repubblica francesi: la sindrome del piccolo Bonaparte. Sembra sia inevitabile che a un certo punto tutti si convincano di essere la reincarnazione di Napoleone, travolti da una grandeur eccessiva, tragicomica. Penso per esempio a Chirac, che all’indomani dell’11 settembre si mise alla testa dei Paesi che sostenevano il diritto di non intervenire, criticando la risposta bellica americana. Una cosa un pochino comica: poteva andare a sostenerlo direttamente dalle sulle spiagge della Normandia…
E il piccolo Bonaparte Nicolas Sarkozy, ve lo ricordate? I risolini con la Merkel di fronte a Berlusconi, convinto che il suo compito di presidente francese fosse fare e disfare governi di altri Paesi europei; e ricorderete anche l’ “imperiale” attacco sconsiderato alla Libia, con la copertura timida e ipocrita degli Stati Uniti di Obama. Sarkozy era convinto di fare una cosa intelligente facendo saltare completamente il tappo libico, ma aprì il Mediterraneo alle più svariate bande di predoni, per non dire peggio.
Oggi abbiamo Emmanuel Macron, che ha cercato di trasformare il G7 in un palcoscenico personale, una vetrina della sua campagna elettorale. Si è inventato che il centro del G7 fosse il tema dell’aborto, per di più attaccando esplicitamente Giorgia Meloni: una trovata palesemente fuori fuoco, con una guerra in Europa, con il Medio Oriente in fiamme, con una gigantesca opa economico imperiale della Cina sull’Occidente. Perché poi prendersela con la nostra premier? Perché Macron vuole schiacciarla su questa ossessiva rappresentazione delle destre oscurantiste, e minare la centralità che Meloni ha acquisito nell’agone europeo e anche nel lavoro per cercare una diversa maggioranza europea, che magari guardi a Marine Le Pen. Macron non c’è riuscito perché il gioco era smaccato e Meloni ha archiviato la polemica, riportandola alle sue vere dimensioni.
Rimane il fatto che questa di Napoleone è una sindrome ricorrente. Allora abbiamo pensato: forse è venuto il momento che all’Eliseo si insedii una donna, così da affrancare la Francia e l’Europa da questo complesso del bonapartismo. E, toh: il capo del partito che ha appena vinto le elezioni europee in Francia è esattamente una donna. Mettiamo a referto questo dato di cronaca…