Se lo schiaffo in aula vale più di quattro condanne
Giovanni Sallusti · 14 Giugno 2024
Cari ascoltatori, negli ultimi giorni il tasso di ipocrisia ha avuto un nuovo picco sopra il livello di guardia. È in corso su X e sugli altri social il (quasi quotidiano) allarme fascismo: giornalisti, progressisti, maestri del pensiero tutti indignati per la poco edificante mezza rissa alla Camera, con spintoni, colluttazioni, schiaffi presi o non presi. Una scena inaccettabile: anche Matteo Salvini nell’intervista di oggi a Radio Libertà l’ha condannata espressamente, includendo i deputati del suo partito. Ma cosa diversa è poi sostenere che c’è un “rischio fascismo”, che le opposizioni sono nelle condizioni in cui si trovava Matteotti.
L’altra notizia di oggi è la liberazione della madonna pellegrina dell’antifascismo in assenza di fascismo, Ilaria Salis: le è stato tolto il braccialetto elettronico e sono cessati i domiciliari grazie alla sua elezione a parlamentare europeo (questo era il vero obiettivo di Totò e Peppino, al secolo Bonelli e Fratoianni). Vedremo poi che idee, che agenda, che proposte, che ordini del giorno porterà Ilaria Salis al Parlamento europeo. Sta di fatto che è stato un novello giorno della liberazione.
Ora, non vorremmo sembrare antipatici, ma tendiamo a non dimenticare che, al di là del caso ungherese per il quale siamo assolutamente garantisti, Ilaria Salis in Italia ha quattro condanne passate in giudicato, tra le quali invasione di edifici e resistenza a pubblico ufficiale. Quest’ultimo reato non sembra molto lontano da uno schiaffone che ha sfiorato il bersaglio: quantomeno nell’intenzione nei confronti di un rappresentante dello Stato. Inoltre Salis, ripetiamo fatta salva la presunzione di innocenza, in Ungheria si accompagnava a un grazioso club di gentiluomini progressisti chiamato “banda del martello”, un gruppo che sembra non esattamente ispirato al pacifismo gandhiano.
Eppure per l’ennesima volta la narrazione mostra che a quanto pare c’è violenza e violenza. La resistenza a un pubblico ufficiale risulta meno grave di un alterco alla Camera. C’è il fascismo alle porte per una scazzottata che di certo non si deve mai più vedere, come ha ribadito Salvini; e poi c’è l’eroina con quattro condanne. Noi ribadiamo: mai più cazzotti in Parlamento, ma non partecipiamo alla celebrazione della madonna pellegrina dell’antifascismo, perché il fascismo è finito nel 1945.
paolo dalmagro Di 17 Giugno 2024 alle 8:48
Buongiorno Direttore, perchè quelli che occuparono la sede della CGIL di Roma causando dei danni al mobilio durante una manifestazione di CDX furono subito processati e condannati a otto anni e quelli che occupano da mesi gli atenei causando danni e impedendo agli altri studenti di frequentare non vengono indagati con la stessa solerzia ? Se i centri sociali hanno il diritto di manifestare e occupare una università anche nel primo caso avevano lo stesso diritto. Quanti colpi di “mano” più o meno chiari , fatti a colpi di avvisi di garanzia e poi finiti nel nulla ci sono stati dai tempi delle dimissioni di Giovanni Leone ? Ancora una considerazione, forse è solo una mia sensazione ma mi sembra di notare sia in Forza Italia che nelle TV Mediaset uno spostamento verso il Centro/sx, devo andare da uno bravo o c’è qualcosa di vero. Saluti paolo.