Date lezioni di democrazia: Uno choc ai giornaloni chic

· 8 Giugno 2024


Cari ascoltatori, oggi è il giorno del voto: finalmente, dopo una campagna elettorale diciamo con alti e bassi e cose tristemente prevedibili: qualcuno nel 2024 ha ancora brandito l’antifascismo e si è vista l’irruzione nella politica di una certa magistratura, con la creazione di certi casi giudiziari…
Oggi si vota, dunque: ma immagino che molti di voi possano vedere l’Europa come un luogo lontano dove spedire i candidati, e in effetti il fatto che queste istituzioni siano state ridotte a un meccanismo burocratico non incentiva lo slancio verso la partecipazione democratica.
Quindi vi propongo un esercizio. Visto che i principali sponsor del recarsi alle urne sono i giornaloni vicini alll’establishment, oggi leggeteli. Questo è il mio consiglio perché dopo non avrete più dubbi e correrete al seggio per dare una lezione a questi signori e alla loro insopportabile lettura dei fatti, che è pura propaganda: Repubblica, in testa a tutti, titola “Sovranisti all’assalto della Ue”, poi giù con la minaccia dell’avanzata delle destre (plurale rigoroso, tipo armata delle tenebre e non gente normale che la pensa in un modo che non è il loro). È che questi signori considerano l’Europa cosa loro, e invece non lo è: perché, pur con tutti i suoi malanni, è ancora un continente dove vige la democrazia, dove il cittadino può incidere, per esempio facendo una croce sulla scheda. E perché non esistono questi “sovranisti all’assalto della Ue”, ma esistono differenti ricette di governo, differenti idee di Europa. Tutte le proposte sul tavolo sono legittime, non ce n’è una moralmente superiore.

Quel che possiamo commentare, intanto, è che la ricetta di Repubblica, cioè l’Europa burocratica, dirigista, impositiva, politicamente corretta, follemente innamorata della transizione green, alla prova dei fatti non ha fatto gli interessi dei cittadini, né delle imprese europee, soprattutto delle piccole e delle medie, soprattutto delle filiere italiane. La medesima ricetta non ha saputo giocare un ruolo nelle grandi crisi mondiali, né in Ucraina né in Medio Oriente, Possiamo immaginare che la ricetta alternativa sia migliore perché peggiore non si può immaginare: abbiamo un’Europa che ti dice quanto puoi coltivare il tuo campo, quanto devi spendere per ristrutturare casa e in che modo, e lo stesso se devi cambiare auto.

E invece esiste la democrazia, lo ricordiamo anche agli amici de La Stampa che, pur senza farne una curva sud come Repubblica, scrive astutamente “Scegliamo l’Europa” con un bandierone a tutta pagina, il che suggerisce “scegliamo l’Europa uguale a come è stata fino adesso”; e poi si sbilancia con un titolo a latere, “L’ombra di Trump sul mondo in bilico”. Non solo i sovranisti, anche Trump, ecco i nemici.
Eppure a novembre oltreoceano andrà in scena non l’instaurazione di una dittatura, ma il grande rito della democrazia americana: e anche in quel caso si sfideranno due idee dell’America e del mondo contrapposte, entrambe legittime e sottoposte alla volontà popolare. Uno dei due, Trump, è dipinto come un abusivo della democrazia e invece secondo i sondaggi è seriamente candidato alla vittoria. Sapete perché? Perché la Casa Bianca è dell’elettore americano, così come l’Europa è dell’elettore europeo.
Ricordiamolo oggi, ai giornaloni e ai loro sodali, come si esercitano i fondamentali della democrazia, andiamo a votare anche fosse solo per questo: per ripristinare l’ovvio in Occidente. Cioè che non decidono loro, ma chi mette la scheda nell’urna. E che nessuno assalta nessuno, non ci sono armate né ombre che si stagliano. Ma c’è il grande rito della democrazia e per loro quella sì, quella è temibile.


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